Archive for the ‘Violenza sessuale’ Category

Equivalenze

martedì, Gennaio 15th, 2013

violsess88Non abbiamo ancora digerito lo schifo che si è sollevato attorno allo stupro della donna di Bergamo, la strumentalizzazione della violenza contro le donne in funzione anti immigrati; una strategia di bassa Lega, già vista, da nord a sud e che purtroppo incalzerà tanto più quanto ci si avvicinerà alle elezioni… che ci arriva un altro tassello a completare il bel quadretto: i consigli del procuratore di Bergamo secondo il quale, al di là di tutto…sarebbe meglio che le donne di sera non uscissero da sole. Ecco. In India si sta pensando all’obbligo del soprabito per non indurre gli uomini nella tentazione dello stupro. Com’è piccolo il mondo, e irrespirabile quando si tratta della libertà delle donne.

I protettori

sabato, Gennaio 5th, 2013

noisiamoqui243In realtà non ci inquieta la violenza contro le donne. No. E’ un “fenomeno” chiamiamolo così, che abbiamo sempre tentato di analizzare, sviscerare, capire, combattere; quando qualcosa è decodificato è più probabile che si possa capire dove intervenire e come risolvere per quanto la battaglia sia dura, articolata e lunga.
Ci inquieta, e molto di più, chi si erge a protettore delle donne invocando soluzioni di tipo giustizialista grezze, grossolane e populiste che fanno più pensare  a manovre da campagna elettorale e perciò strumentali, depistanti e, in una parola, vergognose.
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Cronaca dei giorni dopo

lunedì, Novembre 26th, 2012

L’altro ieri, 24 novembre, sabato, giornata dedicata a diverse iniziative contro la violenza sulle donne, noi eravamo a manifestare in un presidio contro il carcere sotto le mura del carcere  -maschile- di Tolmezzo.
Il giorno prima, a Udine c’era stata una flash mob di “se non ora quando?” che con gran fantasia, ha raccolto in un cesto rose bianche, una per ogni donna che quest’anno è morta per mano di un uomo.
Il giorno dopo, 25 novembre, il giornale locale, il Messaggero Veneto, della giornata internazionale contro la violenza sulle donne non ha fato parola, ma in prima pagina ha messo una foto bella grande delle “Pin Up udinesi”, ritratte sui calendari secondo i canoni in uso per il tradizionale sguardo maschile.
Questa più o meno una panoramica veloce del 25 novembre intorno a noi.
Noi abbiamo aderito alla manifestazione davanti al carcere più che volentieri, perchè, come abbiamo già scritto, riteniamo il carcere una delle espressioni più brutali della società del dominio al cui interno sono iscritti anche i codici del patriarcato.
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Gli incontrollabili

martedì, Ottobre 16th, 2012

Che quadro desolante ci viene ogni tanto dalle indagini sulle violenze contro le donne!
Se dovessimo crederci avremmo davanti un insieme di uomini che picchiano mogli, fidanzate o comunque le donne che stanno loro vicino:   ….perchè c’è brutto tempo o perchè la squadra del cuore ha perso, o perchè ha vinto… Che poi, delle volte sì, è anche vero; ci sembra di sentirli: maltrattare, inveire, andare giù di parole e gesti pesanti… Che poi una scusa vale l’altra per chi non sa guardarsi e ripensarsi; un lavoro difficile in un mondo che non aiuta.
Non perchè continua a piovere o per le passioni forti del calcio, ma perchè questo mondo dà loro ragione; non nell’atto concreto -che no, non si fa- ma nell’antico substrato che lo anima, una ragione pervasiva, identitaria, atavica… patriarcale insomma.

La sedia vuota

venerdì, Settembre 21st, 2012

quella della presidenza del senato di ieri.
Uno non c’è, l’altra nemmeno…
Non che il paese tutto abbia uno straccio di credibilità politico-istituzionale….
Passi per noi che siamo anarchiche e libertarie e quindi non c’è storia, ma per gli altri…; le donne in particolare, che magari si attendono anche solo una briciola, un minimo di serietà nel dibattimento sulla messa a punto di norme contro la violenza sulle donne, [in un’aula peraltro semi vuota] a fronte di più di cento donne uccise quest’anno?… niente. La cosa passa per una disfunzione istituzionale.
Sono allo sfascio e pure sono in grado di creare situazioni che hanno tutto il sapore dello stupro istituzionale.

Cronache terrestri

martedì, Agosto 21st, 2012

Se Curiosity trasmettesse su Marte l’uscita del repubblicano Akin, ingegnere (sottolineato), membro della Commissione Scienza e Tecnologia (sottolineato),  sulle donne che hanno un qualcosa… un qualche meccanismo,  un sistema interno… insomma, un qualcosa che impedisce loro di concepire quando sono stuprate seriamente cioè da “vero stupro”… i marziani diventerebbero viola dal ridere e poi mostrerebbero, almeno loro, speriamo, compassione nei confronti del genere femminile terrestre tutto, per questi  distinguo tra “stupro vero” e non vero.
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Žene Ženama

mercoledì, Luglio 11th, 2012

Nessun uomo potrà difendersi dicendo che avrebbe potuto uccidere una donna che ha «semplicemente» stuprato, perché lo stupro è una sorta di lento assassinio.” così scriveva Slavenka Drakulic nel 2008 quando il Consiglio di sicurezza dell’onu definì lo stupro un’arma di guerra.
Che cosa sia quell’efficacissima arma abbiamo tentato di spiegarcelo anche noi realizzando che nello stupro etnico c’è anche qualcosa di più mostruoso ed è la violenza fatta sulla donna per farla generare, lei in quanto “riproduttrice” dell’etnia nemica, figli della propria etnia -non solo violare l’integrità del suo corpo, ma usare il suo corpo perché in lei nasca il suo proprio nemico.
Ma per le migliaia di donne vittime di questa violenza in Bosnia fra il 1992 ed il 1995 c’è stata assai poca giustizia; meno di 40 casi sono finiti di fronte ai giudici del Tribunale penale per l’ex Jugoslavia o dei tribunali nazionali bosniaci.
E come sempre, la vera giustizia non è quella dei tribunali, è quella delle donne che non dimenticano e creano una rete di soccorso le une per le altre, Žene Ženama,  donne per le donne, “Perché se non raccontiamo quello che è successo, è come se quell’orrore non fosse mai successo e verrà dimenticato“.
E invece per poter riparare bisogna sapere e non dimenticare.

Brutti, sporchi e cattivi

venerdì, Maggio 18th, 2012

Secondo Mancuso Aurelio, soprattutto cattivi. Gli uomini tutti, quelli che ammazzano le donne, ma anche quelli che no e che, per mettersi a posto la coscienza firmano gli appelli di snoq contro il femminicidio;  per distinguersi, loro buoni, dagli assassini e violenti cattivi.
Lo leggiamo qui, grazie alla rassegna stampa di Zeroviolenzadonne.
Invece no, sono tutti i maschi ad avere il peccato originale poiché “…Il maschilismo è una patologia politica e culturale di cui è affetto tutto il genere maschile…” wuauuuu… “… Noi uomini dobbiamo, invece, dobbiamo interrogarci, senza che nemmeno una sola donna si renda disponbile a costruirci alibi, facili assoluzioni, solidarietà nefaste…”.
Bene; ci aspettiamo che ad ogni prossima donna violentata o uccisa, il nostro scenda in prima linea a rompere quel muro di alibi, facili assoluzioni, solidarietà nefaste che per primi gli uomini (non le donne!) erigono attorno a loro stessi, a partire dai giornalisti quando costruiscono la cronaca di quei fatti.
Altrimenti il suo bell’articolo è solo la pisciatina fuori dall’orinale, tanto per distinguersi dai colleghi.

L’irruzione di oggi

sabato, Maggio 5th, 2012

Accendi il computer, leggi il giornale e il mondo irrompe nella tua giornata, nella tua vita,  nel peggiore dei modi possibili, con l’uccisione di donne, con donne umiliate e maltrattate, con donne offese e cancellate.
La cronaca di oggi è tremenda: una donna uccisa dall’ex fidanzato; una donna picchiata a cinghiate perché non vuole una altro figlio, il sesto; il cadavere di una donna rinvenuto lungo una strada; una donna probabilmente uccisa da uno zio per motivi di eredità; un processo per stupro dove si usa la consolidata strategia dell’insinuare l’inattendibilità della vittima.
Tremendo è anche lo “stile” della cronaca; prendiamo l’ultimo caso che è anche territorialmente vicino a noi: tante parole e dettagli per le ragioni della difesa dei due imputati; che si insinui anche nel lettore un senso di solidarietà per loro e di vituperio per lei. Scriveremo al giornale.
Cameo della giornata: Cancellieri ha aderito alla petizione “Mai più complici” manifestando “massima attenzione e impegno nella lotta contro la violenza sulle donne e solidarietà a tutte le vittime di abusi”.

La divisa che abusa

domenica, Aprile 1st, 2012

Dal Corriere della Sera di ieri…”Non soltanto finanzieri dei ‘baschi verdi’, come i cinque condannati da 6 a 2 anni per una serie di violenze sessuali su prostitute straniere consumate in auto nel 2009 durante i controlli. Adesso anche due carabinieri della tenenza di Pero sono stati arrestati dal Gip Maria Grazia Domanico con le imputazioni non solo di violenza sessuale ma anche di concussione, per fatti avvenuti dentro la caserma tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010“…La procedura: se non ci stai non ti libero; prima ci stai, prima ti libero. La libertà di scelta concessa in caserma.  Il sesso estorto noi lo chiamiamo stupro.

Canone inverso

domenica, Marzo 25th, 2012

Si dice che se a rimanere incinti fossero gli uomini, l’aborto si farebbe dal barbiere; chissà allora che cosa si farebbe se fossero i maschi ad essere sistematicamente massacrati “per gelosia”; se le femmine della specie si accanissero su di loro con ogni mezzo vessatorio, con ogni arma contundente, con ogni intento distruttivo ed omicida…
Oggi una ragazza è stata accoltellata dal fidanzato che pensava che lei amasse un altro…
E’ il 2012 AC e tutto va bene…

Stupro. Al di là di ogni ragionevole patrocinio

venerdì, Marzo 16th, 2012

L’obiettivo è ovvio, la modalità per raggiungerlo è tristemente nota e palese: rendere la vittima causa del suo male, trasformare il carnefice in vittima di adescamento, seduzione, inganno, infine trasformare la vittima in carnefice sicchè il carnefice cioè l’imputato (o gli imputati) per stupro, possano godere del minimo della pena o dell’assoluzione.
Questa è la strategia adottata dalla maggior parte dei difensori nei processi per stupro.
Questa è invariabilmente anche la strategia adottata dal difensore del militare di stanza all’Aquila imputato per lo stupro di una  ragazza a Pizzoli (AQ).
La vicenda narrata dai quotidiani di circa un mese fa è questa: all’uscita da una discoteca una ragazza viene stuprata, in maniera estremamente violenta, probabilmente, come ha osservato successivamente  il chirurgo che l’ha operata,  anche con una sbarra di metallo, dato le profonde e forse permanenti lesioni all’apparato digerente; viene abbandonata nel retro della discoteca, nella neve dove rischia la morte per ipotermia. Solo l’uscita del titolare della discoteca nel giro esterno prima di chiudere, le salva la vita.
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Il concussore dell’ufficio immigrazione

mercoledì, Marzo 14th, 2012

Se cerchiamo concussori, per prima cosa dobbiamo guardare nei pubblici uffici, poiché, dice il vocabolario: concussione è “abuso di un pubblico ufficiale dalla sua posizione per costringere o indurre taluno a dare o promettere a sé o ad altri denaro o altra utilità”.
Nel paese di tangentopoli, i concussori operano ognuno nel suo settore; il politico verso l’imprenditore…, , il pubblico ispettore verso l’ispezionato,  il funzionario x per il richiedente la pratica y e così via in una catena infinita di ri-scuotimenti e rispettive dazioni.
Sicchè che pensa di fare il poliziotto dell’ufficio immigrazione, dall’altro del suo potere di ricatto sulla concessione dei permessi di soggiorno? Dalle donne pretende in cambio sesso.
L’hanno definita “concussione sessuale”.
Una definizione striminzita per un delitto odioso che va ben al di là della ormai “normale” tangente o bustarella o favore; un delitto che ha più a che fare con lo stupro, cioè con il pretendere sesso da una persona violandone la volontà, con il ricatto. Ed il ricatto è violenza ed il sesso estorto, per quanto ne pensiamo, è stupro.

Misure per donne

martedì, Febbraio 14th, 2012

Fiorella resta in carcere con l’imputazione di omicidio volontario.
Il giudice ha respinto la richiesta dei domiciliari.
Quella misura che la cassazione ha recentemente ammesso anche per il branco di stupratori, come garanzia di equità per tutt*, a lei che ha ammesso il fatto, che ha lasciato lì l’arma, che ha chiamato subito i soccorsi, che a loro ha aperto la porta vestita dei lividi freschi e del naso tumefatto, che ha raccontato una vita di percosse tanto evidenti da indurla a lasciare il lavoro perché non erano più compatibili con gli spigoli delle porte… lei che non ha prove da confondere né complicità su cui contare… lei resta in carcere, come quell’altra categoria di persone per le quali non sono ammesse misura alternative al carcere: i mafiosi.
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Cronache dal sottosuolo

domenica, Febbraio 12th, 2012

Per le donne, la vita domestica, talvolta è come un sottosuolo, un buio del quale si portano in superficie i segni impressi sul corpo: lividi e botte, ossa rotte ed umiliazione.
Così per Fiorella che ieri ha ucciso l’uomo che per l’ennesima volta la stava picchiando.
Lei, vittima prima di lui. “Quando gli impiegati (ex colleghi di lavoro) hanno capito che era stata Fiorella Fior a uccidere il compagno e non viceversa, restano allibiti e si chiudono nel silenzio“.
Quel non viceversa è come la triste previsione di una morte annunciata. Non è stata la sua, per un atto di un’ultima, estrema difesa.
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Come una raffica

domenica, Febbraio 5th, 2012

Oggi la rassegna stampa di Zeroviolenzadonne ci colpisce come una raffica di mitra:
Uccide l’ex fidanzata e poi si spara
Diverbio col marito. Lui l’accoltella. Grave una 38enne
Ferisce la moglie con le forbici. Non voleva che lo lasciasse
Dà fuoco alla sua compagna e impedisce che la soccorrano
E poi il contorno: “Rapina in villa a Perugia, stuprata una donna. Banda di albanesi, il capo è evaso un mese fa”;
Getta il figlio di 16 mesi nel Tevere, arrestato padre 26enne a Roma”; questo, pare, dopo aver litigato con la moglie per l’affido del figlio.
… poi a certificare tutti i problemi degli uomini c’è sempre il Bollettino di guerra

Messaggio dagli ermellini

domenica, Febbraio 5th, 2012

Ecco, oggi gli ermellini mandano un messaggio e dicono cosa hanno pensato nel produrre la sentenza di cui si è molto parlato ieri. Molti hanno precisato che l’attacco ai giudici è stato fatto a sproposito perché quella non era altro che una “interpretazione doverosa” di una sentenza della Corte Costituzionale; era quella  che stabiliva che le persone accusate di violenza sessuale di gruppo possono beneficiare di misure alternative al carcere.
Come oggi spiegano gli stessi giudici, “unica alternativa alla decisione presa sarebbe stata procedere sollevando una questione di incostituzionalità che, quella sì, avrebbe portato alla scarcerazione degli indagati per decorrenza dei termini di custodia cautelare”. La sentenza cui si fa riferimento è la n. 265 del 2010, la quale prevede l’obbligatorietà della custodia cautelare per i soli reati di stampo mafioso.
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Il pensiero degli ermellini

giovedì, Febbraio 2nd, 2012

Misure cautelari alternative al carcere per lo stupro del branco

Messaggio agli stupratori: nr. 1: fate gruppo, agite in branco, avrete comunque un’agevolazione: niente custodia cautelare in carcere; messaggio nr. 2: se non occorre er gabbio, stuprare una donna non è poi così grave; messaggio nr. 3: se stando fuori rivedete la vostra vittima, il problema è solo suo.
Non abbiamo inventato noi il sistema statale e carcerario, noi aborriamo il carcere e sappiamo perfettamente che chi ci finisce dentro e chi si lascia fuori è lo specchio e la misura dell’ordine sociale che si vuole significare e trasmettere. Un occhio di favore agli stupratori, un’ulteriore condanna per le donne.

Stupro e contorno

martedì, Gennaio 31st, 2012

La cronaca la fa Rainews24. Una ragazza stuprata a Cagliari, qualche giorno fa da uno che con le donne si relaziona solo in quel modo, visto che era già stato condannato per stupro altre due volte (e ancora nessun* si è ingegnato ad insegnargli qualcosa); uno che poi se ne va come niente lasciando anche un biglietto con il suo numero di telefono, tanto sta sicuro che così fan tutti, che lei ci stava, perché in sostanza tutte gradiscono.
Poi, dopo la cronaca dello stupro c’è la cronaca del contorno, quello che serve ad inquadrare il contesto del reato.  Qui è “Una squallida vicenda in una notte cominciata male”, la lite con il fidanzato che ti lascia a piedi, tua madre che pure ti lascia a piedi e tu che devi tornare a casa da sola. Ecco, una ragazza sfortunata, od un suggerimento ad essere accompagnate piuttosto che sole.
E come sempre implicitamente, si suggerisce che sono le donne che si devono attrezzare, non il resto del mondo che deve cambiare.
“La notte ci piace, vogliamo uscire in pace!” era un vecchio slogan, attualissimo.

Turin KKK

domenica, Dicembre 11th, 2011

A leggere la cronaca, si richiamano alla mente veramente le immagini di documentari o film con il KuKluxKlan in azione. “Fuoco nelle baracche e roulotte date alle fiamme: è finita così, con un campo nomadi incendiato, la fiaccolata organizzata a Torino per esprimere solidarietà alla ragazzina di 16 anni che ha denunciato di essere stata violentata martedì scorso da due rom mentre stava facendo rientro a casa, nel quartiere Vallette.”  “Abbiamo raggiunto l’obiettivo, abbiamo bruciato tutto” avrebbe detto uno di loro.”… “Stando ad alcune testimonianze raccolte sul posto, alcuni dei manifestanti che hanno dato fuoco alle strutture del campo, al grido “lasciateli bruciare”, hanno tentato di ostacolare i pompieri…” (Il Fatto Quotidiano).
Poi la ragazza ha smentito, ha detto che si era inventata tutto. Cambia qualcosa nell’orrore di quanto questi razzisti hanno fatto? NO! Perché stupro vero o falso, questa solidarietà non la vogliamo; colpire i rom per coprire gli stupratori italiani è solo strategia razzista; qualcuno brucia forse le case ed il vicinato degli stupratori o dei  femminicidi nostrani; veri, verissimi,  oltre ogni ragionevole dubbio? La violenza era un falso? Perseguite gli incendiari prima che la bugiarda; lei ha offeso a parole, loro nei fatti.
Nota: Anche Fassino condanna l’accaduto per “il linciaggio nei confronti di persone estranee ai fatti per la sola ragione che sono cittadini stranieri… E’ dovere della nostra comunità … respingere chi vorrebbe precipitare la vita della nostra città nell’intolleranza, nell’odio e nella violenza”. Ecco, appunto; lui che ha trasformato i cittadini NoTav della ValSusa in abusivi a casa propria ed ha auspicato l’intervento dell’esercito e della polizia che li spara a lacrimogeni in faccia… “Fate i buoni!” Quando vi conviene! Ipocriti a sinistra. Che schifo.