Obiettivamente parlando

Luglio 10th, 2012 by dumbles

Che obiettivo ha oggi l’obiezione di coscienza lasciata lì nell’art. 9 della legge 194?
Solo quello di non farla funzionare, questo è evidente. E’ il risultato del semino avvelenato lasciato a suo tempo dal legislatore contro le donne.
Se allora, nel 1978 si poneva il problema di tutelare la libertà del personale sanitario già in servizio, di agire secondo coscienza; da allora in poi, perché un* dovrebbe iscriversi alla scuola di ostetricia se non vuole praticare interruzioni di gravidanza visto che questo intervento è compreso nel mestiere che dovrebbe svolgere?
Viene forse riconosciuto al medico testimone di Geova il diritto di obiettare alle trasfusioni di sangue? No. Se deve praticarla e non lo fa viene perseguito penalmente.
Perché riconoscere su basi morali o di fede a cert*  ciò che ad altr* viene negato?
E’ evidente che il riconoscimento dell’obiezione di coscienza nella 194 doveva essere un riconoscimento transitorio, solo per le situazioni in essere.
Lo scorso mese la senatrice Poretti ed il senatore Perduca hanno presentato un disegno di legge che è questo:
 DISEGNO DI LEGGE
Art. 1.
E’ abrogato l’articolo 9 della legge 22 maggio 1978 n. 194, “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”.

E poi non c’è crudeltà

Luglio 6th, 2012 by dumbles

L’inesorabile bollettino di guerra ieri ci riportava di Maria, incinta di nove mesi uccisa dal marito con un bastone e poi bruciata nei campi di Erice;  “nel giorno del suo compleanno“, ha aggiunto il telegiornale di oggi.
Poi, Bollettino di guerra riportava anche di una sentenza della Cassazione che ha stabilito che l’uomo che nel 2008 aveva ucciso la moglie e la suocera a martellate non è imputabile dell’aggravante di crudeltà perché questa “ricorre – scrivono gli alti giudici – quando le modalità della condotta rendono evidente in modo obiettivo e conclamato la volontà dell’agente di infliggere alla vittima sofferenze gratuite, inutili, ulteriori e non collegabili al normale processo di causazione dell’evento morte, sì da costituire un qualcosa che va oltre l’attività necessaria per consumare il reato, in tal modo rendendo la condotta dell’agente particolarmente riprovevole e ripugnante agli occhi della collettività per la gratuità e superfluità dei patimenti cagionati alla vittima con un’azione efferata, rivelatrice di un’indole malvagia e priva dei più elementari sentimenti di umana pietà“.
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Oggi quà, domani là

Luglio 3rd, 2012 by dumbles

La  follia prosegue.
Ieri, un anno fa, Valsusa, l’assedio all’area del cantiere che oggi, 3 luglio si ricorda con orgoglio come una giornata di resistenza contro il progetto assurdo che vorrebbe trovare l’altro appiglio nel versante opposto.
Dalla Torino-Lione alla Trieste-Divaccia: ecco qua il tavolo dei folli.

SARA

Luglio 3rd, 2012 by dumbles

SARA sta per “Spousal Assault Risk Assessment”, valutazione del rischio di violenza tra coniugi. Si tratta di un elenco di fattori che fanno riconoscere gli uomini propensi a ripetere e aggravare i maltrattamenti e le donne più vulnerabili». E’ un test; una serie di domande alle quali rispondere per poi valutare quanto una donna sia a rischio femminicidio.
Praticamente una formalizzazione modulistica oggettiva dello status di “vittima”. Servirà? Boh….
Anche no, se manca tutto il resto tipo via di uscita concreta, sbocco economico, ecc. ecc. ma soprattutto solidarietà sociale come base fondamentale per l’autodeterminazione.
Sosteniamo e rivendichiamo l’autodeterminazione… poi magari, anche sara aiuta.

La parola del giorno

Luglio 2nd, 2012 by dumbles

Gelosia.
Una donna oggi è stata uccisacon due tipi di forbici” “per un raptus di gelosia” ed un’altra accoltellata è in gravi condizioniprobabilmente per gelosia”: l’ex convivente l’ha chiusa in casa, pugnalata, lei per fuggire si è gettata dalla finestra, lui si è suicidato dandosi fuoco.
Sembra un intermondo dell’orrore, un incubo dove si aggirano uomini che non riescono a tollerare che una donna possa concepire neanche l’ombra di un pensiero che li escluda; nemmeno quando sono ex; mai.
La “gelosia” diventa il sentimento che arma le loro mani, il loro movente e la ragione che gli articolisti di cronaca invariabilmente gli attribuiscono.
Ma porcaccio quel boia è veramente ora di finirla! Questi uomini sono stati tenuti come principini cullati nell’ abominevole protezione giuridica del delitto d’onore, che, sebbene non da molto, non si contempla più. Cerchiamo di non trovargli un sostituto in un sentimento che tutt*, uomini e donne possono provare, ma che bisogna imparare a modulare perché nessuna persona è di proprietà di un’altra.
Il  “raptus di gelosia” è ancora l’assoluzione sociale preventiva che si vuole dare  all’uomo che vede solo sé stesso e odia e uccide  la donna che lo smentisce. Un femminicida senza più giustificazioni.

Centrali a bioballe

Luglio 1st, 2012 by dumbles

La notizia, che leggiamo qui è quella del progetto di realizzazione di una centrale a biomasse che la Investimenti Industriali Triestini dovrebbe realizzare ad Opicina. Nell’articolo citato leggiamo anche del disappunto e delle iniziative della popolazione contro questo progetto.
A dire il vero, non se ne può più di questi progetti vaganti di centrali a biomasse che compaiono periodicamente qui o là sul territorio e che si presentano come miglior soluzione ad un problema energetico che in realtà non esiste perché l’unico interesse è produrre energia da vendere in totale assenza di un piano energetico regionale.
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Fumigazioni estive

Giugno 29th, 2012 by dumbles

Intanto ricordiamo quelle del terribile gas CS irrorato a pieno sui manifestanti un anno fa in Val Susa.
Poi prendiamo nota delle fumigazioni  progettuali che in assoluto silenzio Italfer deposita negli uffici regionali, senza che siano accessibili nei siti regionali ecc. Stando al WWF si tratta di un “Sistema Conoscitivo Unico   relativo alla linea TAV Venezia-Trieste, che si limita maldestramente a rendere coerente lo studio di impatto ambientale sui quattro progetti preliminari delle varie tratte, presentati nel dicembre 2010. Il documento, in ritardo di due anni, non sembra presentare alcun ripensamento sui tracciati. La relazione generale e una illeggibile cartina in scala 1:200.000 (circa)… Al quale, ammesso che sia intelligibile, ci saranno 60 giorni di tempo per depositare le osservazioni.
Passeremo l’estate a studiarlo, per la curiosità di vedere come fanno a tenere in piedi  tutto l’ambaradan.
La migliore osservazione che poi emerge da tutto questo fumo negli occhi è sempre quella: No TAV.
Allora, domani presidio – aperitivo NO TAV a Udine, P.za Libertà dalle 17,00 in poi.

Free Pussy Riot! Manifestazione e concerto benefit a Ljubljana 03/07/2012

Giugno 29th, 2012 by dumbles

Il festival femminista e queer Red Dawns/Rdece Zore, il festival City of Women/Mesto Zensk e la Lesbian-Feminist University di Ljubljana organizzano per il prossimo MARTEDI 3 LUGLIO una manifestazione e un concerto benefit in sostegno alle attiviste russe Pussy Riot!

Tutto il ricavato verrà devoluto per le spese legali delle attiviste (potete seguire gli aggiornamenti sul caso qui)
Programma:
Lunedì 02 luglio
ore 19.00 preparazione del corteo (striscioni, balaclave ecc) presso il Tiffany club (ŠKUC-Kulturni center Q, ACC Metelkova mesto, Ljubljana)
Martedì 03 luglio

ore 16.00 Presidio di protesta davanti all’Ambasciata russa Tomšičeva ulica 9 a Ljubljana
ore 21.00 concerto benefit con
Škrip Orkestra
,
Ludovik Material,
Iamdisease
Sentence
di seguito Dj-set  riot grrrl, new wave ed electropunk conTigresse & Sister presso il  Menza pri koritu (ACC Metelkova mesto, Ljubljana)

Free Pussy Riot!

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L’universo parallelo delle lavatrici di macchine

Giugno 26th, 2012 by dumbles

Tempo fa, qui, avevamo commentato l’iniziativa del signor Savian, che, con il suo autolavaggio sexi ha deciso di ripetersi, ma noi no, perciò aggiungiamo ancora qualcosa e poi basta; lasciamo alla stampa i periodici articoli di carattere riempitivo parasimpatico, tanto vacui quanto deprimenti.
Buttiamo giù ancora qualche spunto perché questa volta proviamo a guardare la cosa, invece che lato fruitore (il bavoso) del servizio,  guardando alle ragazze pagate per effettuarlo.
Intanto speriamo pagate adeguatamente per interpretare un oggetto di desiderio abbinato all’altro oggetto di identificazione e passione prevalentemente maschile che è l’auto. Chi mai riuscirà a scindere il sodalizio immaginario tra auto lussuosa costosa sportiva/donna, pupa, “gnocca” ammiccante? L’una è componente dell’altra, tanto quanto il vecchio detto: “donne e motori…” è componente dello stereotipo sessista di questa società.
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Papi e droni

Giugno 24th, 2012 by dumbles

Prima sono arrivati i droni; intanto quelli made in Italy, perché quelli killer dagli USA, cioè quelli armati,  sono ancora in forma di accordo, beninteso di svariati milioni di euro, sottoscritto in concomitanza con il terremoto dell’Emilia, dove peraltro si sono potuti sperimentare. E quale teatro migliore, se non un terremoto  per sponsorizzare una tecnologia che servirà sostanzialmente per controllo e strategia militare con ricadute e applicazioni liberticide nel civile?
D’altra parte, dopo l’Aquila,  terremoto e militarizzazione vanno assieme pur di contenere e schiacciare la solidarietà reale che si sviluppa tra le persone. Tutto sotto il controllo dello stato e dei suoi pretoriani (protezione civile), e poi arriva il papa per le preghiere, mettendo ancora più in croce quella povera gente ridotta a sfondo di propaganda prima di essere, probabilmente,  abbandonata.
Per il resto, siamo tutt* nelle competenti mani del nuovo direttore dell’Ingv e confidenti nella sincerità della sua capo ufficio stampa.

Il sito di Barbie

Giugno 23rd, 2012 by dumbles

Abbiamo sempre avuto un occhio critico nei confronti dell‘”impresa scientifica“; per il retaggio del dominio in essa depositato, e tuttora esercitato sulla natura e per quello tuttora praticato dall’èlite della comunità scientifica nei confronti delle donne.
Neanche a farlo apposta, a conferma di questo nostro sconforto giunge il post di Monica Lanfranco su Il Fatto quotidiano di oggi a mostrarci la campagna di sostegno per le donne nella scienza pensata dalla Commissione Europea – ricerca e innovazione.
C’è un video orrorifico che, oltre a suggerire l’idea che per le donne la scienza è una sfilata di moda , quindi una cosa vacua che perdipiù si compie sotto l’occhio, quello sì scientifico perché in camice bianco, dell’uomo; lascia l’impressione che lo stesso stia guardando le scienziate-mannequin dentro il microscopio.
Il video poi è stato tolto dal sito, ma quest’ultimo non è poi più confortante; con i caratteri scritti col rossetto che sta pure al posto della i di “scienza”, il rosa e i cuoricini, sembra il sito della Barbie.
In tal guisa oggi la scienza ci vede. Una bella innovazione, una importante concessione…
Avevamo forse ragione, nel lontano 1984, conversando con Elisabetta Donini, ad elogiare l’estraneità…

Rio flop

Giugno 23rd, 2012 by dumbles

Come poteva essere altrimenti? Non c’erano le premesse per una seria ed onesta considerazione degli inderogabili problemi ambientali; figuriamoci per le soluzioni… E così la conferenza Rio+20 è finita, come riassume George Monbiot con 283 paragraphs of fluff.
Ricapitoliamo brevemente quello che avrebbe dovuto esserci su tavolo.
Intanto: l’ottobre dell’anno scorso è stato il più caldo dal 1880; tra gennaio e ottobre la temperatura sulla superficie della terra è stata pari a +0,85° rispetto alla media del secolo scorso; la concentrazione di CO2  in atmosfera ha oscillato intorno a 390 ppm (parti per milione) e, se 350 ppm corrispondono al livello massimo per limitare l’incremento della temperatura a + 1,5° -livello già estremamente pericoloso- pare evidente che la strada imboccata è quella che corre irrimediabilmente verso i famosi due gradi in più ovvero l’irreversibilità dei danni ambientali.
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Dordolo senza fine

Giugno 21st, 2012 by dumbles

Cosa non ci si inventa pur di far parlare ancora di sé, di raggranellare ancora una briciola di appeal poltico, di  recuperare una credibilità finita sotto le suole delle scarpe perfino dei leghisti più tamarri… Pensa che ti ripensa, il Dordolo frainteso e liquidato dopo aver scritto sul suo profilo FB che l’uomo di nazionalità indiana che aveva ucciso e gettato il corpo della moglie nel Po aveva inquinato il sacro fiume;  …eureka! Ha avuto l’idea: si candida come padre adottivo della figlia sopravissuta cui il padre ha da poco ammazzato la madre e la sorella prima di suicidarsi, di nazionalità indiana, si intende.
Sì, sì, lo ha detto veramente,  con l’ottusità del tracotante e la stoltezza dell’idiota… alla dordolo potremmo dire… ma questo non lo giustifica da un’operazione ancora più schifosa delle battute da anencefalo.

Mattatoio globale

Giugno 19th, 2012 by dumbles

Oggi Bollettino di guerra ci informa di una madre, di una figlia  e di un’altra donna uccise dai rispettivi marito ed ex compagno; la cronaca ci informa anche che uno, poi suicida,  era di nazionaltià indiana, l’altro tunisino.
Ci saranno, come sempre purtroppo, quell* che ne approfitteranno per ingrassare le proprie argomentazioni razziste e xenofobe.
Se c’è invece qualcosa che rende simili nel loro aspetto peggiore molte culture è proprio la considerazione delle donne, quel libero arbitrio che non viene loro riconosciuto, quel “no” che non possono proferire davanti alle pretese dell’uomo, quell’obbedienza obbligata alla cui ribellione la risposta troppo spesso è la morte.
E poi la tacita comprensione e giustificazione per l’assassino e l’omertà della società tutta.
In Italia in quest’ultimo aspetto c’è una vera maestria, quando l’autore è autoctono, naturalmente.

In Turchia intanto…

Giugno 18th, 2012 by dumbles

Erdogan scopre il divieto l’aborto  come incentivo demografico se, come riportato quipunterebbe ad aumentare la popolazione turca per avere più peso sulla scena internazionale e, soprattutto, per controbilanciare le nascite nel sud est del Paese, attualmente a maggioranza curda.
Perciò se ne è uscito con proclami tipo: Nessuno ha il diritto di abortire un feto nell’utero… e altre assurdità del genere che ovviamente hanno trovato l’opposizione delle donne che gli hanno risposto picche in una bella manifestazione di qualche giorno fa.

Embrioni per lumini

Giugno 17th, 2012 by dumbles

L’embrione. Ancora!
E stiamo pur certe che questa indefinibile entità verrà agitata nella fattispecie di persona fatta e finita fintantoché non riusciranno a cancellare la parola aborto dall’orizzonte di ogni donna che decidesse di non portare a termine una gravidanza.
Dei fatti in questione ne hanno parlato molti blog con la campagna #save 194.
Ricordiamo brevemente: alla fine del 2011 una ragazza minorenne chiede al consultorio di Spoleto, in virtù degli articoli 4 e 12 della legge 194 di poter abortire senza che ne siano informati i genitori. In questi casi, la struttura sanitaria redige una relazione per il giudice tutelare che, a sua volta, può autorizzare la donna, con atto non soggetto a reclamo, a ricorrere all’intervento.
Di fatti, il consultorio di Spoleto trasmette la relazione al giudice il quale però non prende alcun provvedimento e trasmette invece un rilievo di incostituzionalità all’Alta Corte a proposito dell’articolo 4 della legge 194. La Corte discuterà in merito il prossimo 20 giugno.
A supporto del suo agire il giudice tutelare del Tribunale di Spoleto, cita una sentenza della Corte Europea del 18 ottobre 2011.
Una delizia per gli avvoltoi che da 34 anni aspettano di banchettare sulle spoglie della 194.
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I nostri erano più meglio

Giugno 15th, 2012 by dumbles

… disse Turco parlando dei cie di Berlusconi e Maroni e di tutta la legislazione di centro destra.
Vuoi mettere 20-30 giorni di prigionia dei vecchi cpt, rispetto ai 18 mesi di adesso?
A dire il vero, anche un solo giorno di prigionia è un crimine, se non hai fatto niente di male…
C’è una bella differenza tra l’espulsione amministrativa ed il reato di immigrazione clandestina…” … e quale se il risultato è lo stesso ovvero il respingimento?
… Perché certamente non possiamo lasciar circolare liberamente nel nostro paese chi è privo di identità…” … e perché no? E poi,  chi ce l’ha, l’identità,  è al sicuro dall’espulsione?
Sciocchezze di una che dopo averli inventati, va a vedere come glieli hanno ridotti male quelli venuti dopo…, così, tanto per dire ‘sono stata fraintesa’  come si usa adesso, dopo aver detto o fatto una porcheria.
Evitasse di andarci in visita, almeno per lei, sarebbe un’ipocrisia in meno. Ah, a Gradisca, perfino gli sbirri  ne consigliano la chiusura.

Brand Dionne

Giugno 14th, 2012 by dumbles

Le urla di Peta

Giugno 13th, 2012 by dumbles

Peta sta per:   People for the Ethical Treatment of Animals .
Sensibilità per gli animali, anzi di più: etica, condotta di vita, norme morali… eppure Peta non ci piace.
Questo è l’ultimo spot fatto con l’intento di sensibilizzare contro il consumo di pesce.
C’è un uomo che maltratta una donna davanti a quella che si presume la figlia, la quale vedendo questi maltrattamenti urla; urla una donna mentre brutalmente viene malmenata e urla un ragazzo a terra picchiato da altri ragazzi; un crescendo di urla disperate come prologo all’urlo muto del pesce steso sul tagliere di una cucina.
Forse lo spot è efficace per l’obiettivo che si pone, o forse no perché il tono troppo violento provoca rimozione e più di qualcun* continuerà a mangiare pesce come niente; in ogni caso c’è qualcosa che suona male e ci pare proprio la morale della favola, tutta veicolata verso l’animale dove gli umani e i loro soprusi gli uni verso le altre o gli altri sono solo un rivelatore, un mezzo di contrasto per evidenziare il torto fatto al pesce.
Il che significa che “il male” fra gli umani, dove il giudizio morale rimane irrisolto, viene usato strumentalmente perché si eviti il male agli animali dove il giudizio morale è compiuto.
A dire il vero, questo spot non ci avrebbe colpito più di tanto se qualcuno non lo avesse interpretato (non proprio correttamente, a nostro avviso) con titoli del tipo: “uccidere un pesce è come uno stupro” …, ma a proposito di stupro o giù di lì, di Peta, abbiamo trovato questo dove per certificare le esuberanti prestazioni sessuali di un vegan si usa come testimonial passivo e macilento una ragazza con il collo imbragato in un collare. Orribile.

Violenza delle istituzioni: la lingua

Giugno 11th, 2012 by dumbles

Invitate all’incontro del 2-3 giugno: “Il personale è politico, il sociale è privato“, non potendo parteciparvi di persona, abbiamo contribuito con lo scritto qui sotto; una riflessione in progress inserita nella parte “La violenza delle istituzioni sulle donne”. Qui 1,2,3 gli atti dell’incontro.

Breve premessa
Abbiamo recentemente ripreso a riflettere sulla lingua, ma lo abbiamo fatto da un altro punto di vista. Nei primi anni ‘90 le nostre considerazioni prendevano le mosse dalla nostra lingua-madre (il friulano), cancellata dalla lingua “nazionale” imposta, cioè dalla lingua di stato: l’italiano.
[Qui un ns scritto del 1993 ] Oggi, pur ritenendo quell’aspetto, (che allora configuravamo come “lingue tagliate”, minorizzate, cancellate, attraverso un inesorabile processo di colonizzazione), molto importante ed ancora degno di analisi; tentiamo invece un altro approccio, di certo non esaustivo, che ha come perno la discriminazione sessuale che è codificata nella lingua a danno soprattutto delle donne e che quindi si configura come prima violenza istituzionale, la più profonda e forse la più difficile da affrontare. Tenendo quello che sbrigativamente si usa definire “sessismo linguistico“, come obiettivo di analisi, non ci soffermiamo sulle differenze fra lingua, logos, parola, glossa, idioma, dialetto, linguaggio ecc; usiamo questi termini in modo generico e sicuramente, delle volte, forse anche improprio, ne siamo coscienti, ci teniamo ancora ad un livello poco raffinato proprio perché quanto tentiamo di fare è una prima identificazione del contesto nel quale collocare quel fastidioso segno discriminante. Questo è un work in progress che raffineremo nel corso del tempo con la riflessione nostra e con i contributi di donne che già ci hanno lavorato, per mestiere o per passione e con tutte quelle che con noi vorranno rifletterci su. Read the rest of this entry »