Chi l’ha vista? Chi vede più la realtà, oscurata da una distorsione di cui i media ci nutrono in un crescendo parossistico ai limiti dello svenimento?
Già; chi la vede, chi l’ha mai vista quella realtà quotidiana di zii, mariti, parenti e conoscenti che picchiano, molestano, offendono e uccidono le donne ai ritmi di un macello industriale che non chiude mai neanche di domenica? Read the rest of this entry »
Dall’ 8 al 17 ottobre 2010 Ljubljana sarà per la sedicesima volta Mesto Zensk- City of women- La città delle donne,ovvero il festival internazionale dell’arte contemporanea femminile.
L’edizione di quest’anno del City of Women Festival si concentrerà sul tema Between the Past and Future/Tra Passato e Futuro prendendo spunto e nome dal libro di Hannah Arendt. Read the rest of this entry »
Che altro poteva nascere dall’incontro Gelmini-LaRussa? La scuola in via di veloce demolizione si sta riconfigurando sull’impronta ideologica dei loro creatori; bigotta e fascista, appunto. Fra un pò si potrà pure togliere il libro; resterà moschetto e crocifisso … e il sole delle alpi a splendere sulle intelligenze delle trote padane.
Dovremo rivedere la mitologia; altrochè Medea che per punire l’uomo che l’ha lasciata decide di uccidere i figli. Di uomini che li ammazzano e che ammazzano e all’occorrenza anche la loro madre, ce n’è veramente tanti. Tutti più o meno con comprensiva giustificazione di una stampa espressione di una sociocultura scellerata e complice. Bollettino di guerra tiene il conto.
L’ISTAT ha dato i numeri su molestie, ricatti sessuali et similia che le donne hanno subito nell’arco della loro vita, al lavoro o altrove. Solo al lavoro, un milione 224 mila hanno subito molestie o ricatti … qui tutti i dati della ricerca.
Che cosa hanno in comune “papà Aurelio” e Bruno Vespa? La loro preistorica visione delle donne. L’evoluzione li ha lasciati indietro, e se ci fanno senso, non è quello dell’umorismo.
Nuovo ufficio di collocamento per noi donne: una sfilata in un bar, in abito elegante, in tenuta da lavoro e in costume da bagno (eh già!) per un posto di cameriera. Il pubblico ti guarda e ti vota e tu hai il posto di lavoro. Al signor Aurelio pare una bella idea, da ripetere, magari ogni sei mesi, “per aggiungere una ragazza, o male che vada, per cambiare quella che il pubblico ha votato sei mesi prima”. Ma guarda…! Gli Zarpellon, padre e figlio partorienti di cotanta idea, dopo le critiche hanno annullato la sfilata, ma poverini si rammaricano perchè così non potranno dare un posto di lavoro ad una ragazza del luogo. Già; perchè oggi le assunzioni è così che funzionano. La bava dei clienti e dei committenti prima di tutto.
Un vicino ha difeso una donna minacciata e malmenata dal suo ex; già denunciato, supponiamo, per un reato simile. Evviva i vicini di casa! Quante volte possiamo dirlo? Quasi mai, purtroppo. Read the rest of this entry »
Perchè una donna dovrebbe ricorrere ad un rischioso mix di farmaci per un intervento al quale avrebbe diritto in una qualsiasi struttura sanitaria abilitata, indipendentemente dalla sua professione e dal suo status nei confronti della giustizia? Perchè tutti si danno da fare affinchè quel diritto non venga garantito.
Perchè donne disperate e in difficoltà economiche dovrebbero pagare un medico per abortire se avessero accesso libero e gratuito in ospedale per un intervento al quale dovrebbero avere diritto? Perchè tutti si danno da fare affinchè quel diritto non venga garantito.
Su “La Repubblica” di oggi Adriano Sofri si fa una domanda: si chiede che cosa avrebbe fatto lui se si fosse trovato a passare in Via degli Abruzzi a Milano mentre un uomo stava massacrando di botte la prima donna che era passata su quella via.
Fa bene Sofri a porsi questo quesito; se lo dovrebbero chiedere tutti. Ma, se pur utile, il tutto ci sembra anche depistante, perché prima di quella domanda, gli egregi uomini, se ne dovrebbero porre un’altra ovvero: che cosa facciamo? Read the rest of this entry »
Perché la polizia alle denunce delle donne fa orecchie da mercante,
Perché nessuno soccorre una donna picchiata
Perché Oleg è un uomo come tanti che odia le donne
Perché è una donna
E questo crimine si chiama femminicidio.
* e non saranno le telecamere gentilmente fornite da DeCorato a renderci giustizia!
L’Unità oggi dedica uno speciale alle pubblicità che offendono le donne. Propone ai lettori/lettrici di inviare quelle immagini che ritengono sessiste. Così si costruisce un catalogo della vergognadi questo paese drammaticamente maschilista. Speriamo non sia solo una collezione estiva controcorrente, un esercizio intelletuale a perdere. «Degusta la Passera», «Estate Figa»… Donne e spot, le foto dei lettori a l’Unità