Dice il giornale locale per bocca del procuratore di Trieste Mastelloni che bisogna guardarsi da Gradisca “Base ideale” per la jihad, dove è facile mimetizzarsi e fare proselitismo; d’altra parte non si è scoperto essere Gradisca meta di un regolare pendolarismo degli aspiranti jihadisti?
I media sibilano, soffiano, suggeriscono e infine danno corpo alle paure e poi all’odio che è la risposta più facile e rassicurante.
Ormai è un automatismo immediato: gli sciacalli della politica sono sempre lì a scuotere l’albero e vedere cosa viene giù . Già ieri a Udine rsi-fiamma nazionale ci ha provato.
Per il momento ha raccolto un pomeriggio di antifascismo militante.
Bene così.
Per tutto il resto evitiamo i giornali, perlomeno quelli più embedded, e studiamo un po’ di storia o comunque cerchiamo un po’ di analisi serie.
Qualcuna qui, qui, qui… e sosteniamo idealmente i/le combattenti curd* che l’isis lo combattono veramente.
E’ quello che propone la Gineologia, pensata, elaborata e vissuta dal Movimento delle donne libere del Kurdistan. E’ un paradigma delle donne, offerto alle donne del mondo.
Lo ripropone in questo post Nicoletta Poidimani alla quale siamo grate per il lavoro di traduzione.
E’ una condivisione importante che a nostra volta rilanciamo.
Molti sono i punti nei quali ci ritroviamo; non ultimo in quella necessità di una decostruzione del sistema scientifico che tanto ha fatto per reggere il potere patriarcale e, con il suo accoppiarsi al capitalismo, per distruggere l’ambiente casa di tutt* noi.
Insieme con l’antistatalismo, è una sensibilità e una propensione che abbiamo riconosciuto e a nostro modo coniugato nell’ecofemminismo…. e che bello, ritrovarsi nella Gineologia! Read the rest of this entry »
Il tempo incantato delle filastrocche, sonorità e ritmo delle parole, scioglilingua, divertimento della mente, in bilico tra tradizione ed improvvisazione tre donne dialogano, cantano, inventano, meravigliano…
– Ursule parussule ,ce fatu su chê vît?- O mangj pan e coculis e o spieti il mio marît…
…..La responsabilità di questo attacco è di coloro che hanno fermato il processo di pace per una soluzione della questione curda, di coloro che attaccano il popolo e le sue conquiste per la propria egemonia. Di coloro che vogliono la guerra. Qualunque sia il gruppo utilizzato come esecutore materiale di questo massacro, i mandanti sono Recep Tayyip Erdogan, il l partito dell’AKP e lo stato turco….
Questo uno stralcio dal comunicato di Uiki – Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia.
Che altro dire, se non osservare i segni sempre più evidenti della relazione fra ISIS e stato turco in chiave anticurda e fra stato turco ed Europa in chiave antiimmigrazione e poi osservare quanto l’Europa cede e cederà alle richieste di Erdogan? Queste per esempio: ….che l’Unione europea riconoscala Turchia come “paese terzo sicuro”, cioè come un paese dove “sulla base dello status giuridico, dell’applicazione della legge all’interno di un sistema democratico e della situazione politica generale, si può dimostrare che non ci sono generalmente e costantemente persecuzioni, né tortura o altre forme di pena o trattamento disumano o degradante, né pericolo a causa di violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno o internazionale” .
Strage dopo strage, quanto la sedicente Europa dei popoli terrà in caldo il massacratore del popolo curdo?
Come mettere un grafico in musica.
I dati delle variazioni di temperatura dal 1880 a oggi dall’Amazzonia all’Artico; le medie e le alte latitudini. C’è tutto. Qui. Quattro musicisti, quattro strumenti e ogni nota che corrisponde ad un anno ed il tono è la temperatura, quella ripresa dai dati climatici dal Goddard Institute della NASA per Space Science.
Le note più alte sono anni più caldi.
… e forse un giorno ci saranno note così alte che non riusciremo a sentire.
…sì, perchè non se ne può più di sentire pontificare contro la mafia chi, come Caselli, nella sua storia professionale ha perseguito e perseguitato proprio quell* che come i NoTav si sono sempre opposti alla mafia.
Chè è il Tav se non Tangenti ad alta velocità? Che è il Tav se non il bancomat, oltre che dei partiti, delle mafie? Che è il Tav se non un tutto già visto nelle inchieste giudiziarie? Le raccontava Saviano un paio di anni fa, ma lo sperimentarono bene proprio i NoTav, testimoni delle infiltrazioni mafiose nella loro terra, che, al processo che li vide imputati per aver resistito al grande saccheggio, si videro la procura di Torino e il governo graniticamente insieme contro l’acquisizione di documenti che provavano infiltrazioni e frequentazioni mafiose in aziende coinvolte negli appalti TAV Torino-Lione.
Non si doveva sapere che Tav=mafia. Si doveva condannare i NoTav, e Caselli esultò.
Ecco la consistenza del paladino antimafia invitato a parlare di corruzione e mafie domani a Udine.
Duro durissimo contro i NoTav, per i quali vorrebbe tanto abbinate le parole “eversione” e “terrorismo”, e cieco, al di là di ogni evidenza, al sistema mafioso sul quale è nato e si nutre il Tav. Domani saremo a contestarlo.
Domani, sabato 19 settembre a Gorizia, manifestazione contro i fascistacci di casapound che lì vogliono aprire una loro sede. Qui tutte le coordinate e qui un aggiornato dossier sul peggio che avanza.
Solo una cieca ossessione e un fanatismo integralista possono spingere a sostenere una campagna come quella contro una fantomatica “teoria gender” che, in alcune scuole del comprensorio di Trento, si concretizza semplicemente come educazione alle relazioni di genere.
Questo giro, poi, gli invasati del “maschio e femmina Dio li creò”, a corredo della loro campagna anti-gender, hanno scelto un’immagine, che alla loro stupida ottusità, probabilmente voleva rappresentare i danni che la nefasta teoria arreca agli adolescenti.
Solo che il volto ritratto nella foto è quella di Leelah Alcorn, trasgender, suicidatasi a 17 anni perchè il mondo intorno a lei, ad iniziare dai suoi genitori, non ammetteva né permetteva che un corpo di ragazzo possa sentire un’identità ed una sensibilità altra da quella biologicamente determinata. Read the rest of this entry »
I NoTav sono perseguitati speciali; le donne NoTav anche di più.
Come potremmo spiegare altrimenti questa cosa della richiesta di sorveglianza speciale per Chiara, a suo tempo processata per terrorismo (!!!) assieme a Claudio, Mattia e Niccolò per l’attacco al cantiere di Chiomonte nel 2013, dove l’unico ferito risultò essere un compressore?
Come ricorda Radio Blackoutè il primo caso recente di sorveglianza speciale contro militanti antagonisti accolto da un tribunale, a fronte delle numerose richieste per altri compagni in giro per l’Italia che sono state rifiutate. Read the rest of this entry »
“Io sto con Karima” scrive Simonetta Zandiri narrando la vicenda di questa donna sottoposta a TSO per essersi ribellata alla segregazione del marito in un CIE dopo che entrambi erano andati a denunciare ai carabinieri il tentato stupro della figlia sedicenne. Qui il post di Simonetta.
Questa è la risposta istituzionale alla denuncia di violenza sessuale: quello che denunci interessa solo in virtù di chi tu sei.
Neanche la violenza è uguale per tutt*; per la figlia di Karima è anche il padre al CIE e la madre al ricovero coatto, oltre all’indifferenza dei media che nella notizia guardano al crimine (sic!) dei documenti irregolari dell’uno e all’irriducibile ribellione dell’altra.
Il circuito istituzionale ci fa guardare a loro come a quelli da punire.
Noi guardiamo a Karima e al suo coraggio.
A lei tutta la nostra solidarietà.
E’ morta Elvia Bergamasco; se ne è andata il giorno del suo compleanno, di quegli ottantotto anni trapassati, una volta, e poi chissà quante altre volte dall’orrore di Auschwitz, dei campi di concentramento e di sterminio, del fascismo e del nazismo che li resero incubi reali.
A quelle lacerazioni Elvia ha dato parola e con essa ha creato quella cosa preziosa che è la memoria.
Lei è stata una testimone; ha visto e vissuto; ha raccontato.
Una storia che è la nostra, che anche se è venuta prima di noi, non possiamo né ignorare né tacere, né falsare.
Perchè chi testimonia rivive un dolore che non si può sterilizzare perchè è cosa viva che passa, come testimone appunto, nelle coscienze e nella memoria di chi ascolta, perchè chi ascolta sappia, e sapendo, non ripeta.
Elvia ci ha donato la parte più dura della sua vita e noi ne faremo tesoro, sempre, contro ogni fascismo, neo-fascismo, neo-nazismo e contro ogni negazionismo.
La sua memoria sarà la nostra.
Mandi Elvia.
Obama presenta il suo Clean Power Plan, il suo progetto Energia pulita che prevede la riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 32% entro il 2030.
Un po’ tardi, non solo perchè appena a maggio lui stesso aveva autorizzato le trivellazioni nell’artico, una cosa già di per sé, folle; ma perchè, ad ascoltare i report dei glaciologi, dei fisici dell’oceano, dei climatologi non negazionisti, ci stiamo avvicinando molto rapidamente ad un artico senza ghiaccio il che potrebbe preludere a eruzioni di metano catastrofiche quanto l’impatto di un asteroide sulla terra.
Sono parole del prof. Peter Wadhams dell’Università di Cambridge… forse troppo catastrofista e pessimista? Read the rest of this entry »
Già… Con quale diritto si può decidere di seminare -o distruggere- gli ogm? Fidenato semina secondo quello europeo; la forestale sequestra e distrugge secondo quello italiano.
E così la sceneggiata continua perchè l’agricoltore federato non molla perchè volle, fortissimamente volle ogm e perciò ora denuncerà i giudici che non lo lasciano fare.
La via del diritto però, in questo caso è la più storta, quella che, parlando di agricoltura oggi, non ti porta da nessuna parte. L’apertura o meno agli ogm richiede considerazioni un po’ più articolate tipo: come e che cosa coltivare con il suolo esausto, sterile e inquinato, con il clima cambiato, in un pianeta sempre più popolato e affamato… La domanda ha senso sia che si pensi nel grande che nel piccolo perchè ormai i nodi sono al pettine e districarli è sempre più difficile.
Una ricetta viene oggi da Rifkin, se pur lanciata da quella gran porcata che è Expo.
Se non era ancora chiaro, ora lo è. Il fatto che la Turchia di Erdogan con l’alibi di attaccare l’isis continui il massacro del popolo curdo.
7 giorni di raid aerei su civili e villaggi col plauso della nato e l’appoggio degli usa. Qui un’opinione di Gwynne Dyer da Internazionale.
Seguiamo le notizie da Uiki e DaKobanea noi.
Non facciamo mancare la nostra solidarietà.
In solidarietà con le vittime di Suruç e con il popolo curdo
Presidio a Udine sabato 25 luglio h.18,00 in borgo stazione
Lunedì 20 luglio a Suruç, cittadina curda in territorio turco, un attentato esplosivo provoca una strage ad una conferenza stampa della Federazione delle Associazioni di Giovani Socialisti (SGDF).
Suruç si trova a pochi chilometri dal confine con il territorio siriano controllato dai curdi, vicino alla città di Kobanê, completamente distrutta dopo l’assedio dello Stato Islamico. I militanti della SGDF, che avrebbero dovuto partecipare a dei progetti di ricostruzione della città di Kobanê, si trovavano a Suruç perché questa cittadina è base per ogni attività di aiuto oltre il confine. Lo stato turco però aveva impedito domenica 19 il passaggio del confine ai militanti della SGDF, e la bomba esplode proprio durante la conferenza stampa organizzata per denunciare la repressione del governo turco.
Secondo i numeri ufficiali sono 32 le vittime della strage, sembra però che i morti siano già 50. La maggior parte sono giovani socialisti, ma vi sono anche due anarchici di 19 anni. Oltre 100 i feriti di cui molti gravemente.
Non si tratta di un atto di terrorismo indiscriminato ma di un massacro mirato che punta ad eliminare fisicamente giovani militanti così come ad intimidire quelle forze che sostengono la resistenza della Rojava (Kurdistan occidentale in territorio siriano) e in particolare la ricostruzione di Kobanê. La responsabilità della strage è del governo turco che in Siria foraggia lo Stato Islamico e nello stesso territorio turco supporta gruppi paramilitari fascisti e religiosi per eliminare ogni potenzialità rivoluzionaria in Rojava così come in Turchia.
Il governo turco attraverso i suoi sicari attacca chi lavora alla ricostruzione di Kobanê perché è attraverso la ricostruzione, che non serve solo a costruire strade e edifici ma anche a gettare le basi della nuova società libera che può avviarsi un processo rivoluzionario.
SOSTENIAMO LA RICOSTRUZIONE DI KOBANÊ SOSTENIAMO LA RESISTENZA E LA RIVOLUZIONE IN ROJAVA CON LE COMPAGNE E I COMPAGNI COLPITI DAL TERRORISMO DELLO STATO TURCO
Riprendiamo un importante scritto di Dilar Dirik del Movimento delle donne curde pubblicato sul blog DaKobane a noi. Per capire la battaglia delle donne curde e per arricchire anche il nostro agire.
Buona lettura.
L’audifesa delle donne curde: armata e politica
La resistenza delle donne curde opera senza gerarchia né dominazione ed è parte della più ampia trasformazione e liberazione della società.
Le potenti istituzioni del mondo operano attraverso la struttura-Stato, che ha il monopolio finale sul processo decisionale, sull’economia, e sull’uso della forza. Al tempo stesso ci viene detto che l’odierna violenza diffusa è la ragione per cui lo Stato ha bisogno di proteggerci contro noi stessi/e.
Qualche giorno fa avevamo letto questa intervista alla comandante curda delle Unità di protezione popolare delle donne (Ypj) Rangin, dove, oltre che a ricordare le caratteristiche generali delle unità Ypj, si specificava quanta fosse l’ipocrisia, per dirla con una parola, della coalizione internazionale nel combattere l’isis (spesso fornito di armi americane o turche)… Era un momento in cui Kobane doveva combattere di nuovo contro i jihadisti penetrati nella città. Quell’attacco è costato 152 morti. Oggi leggiamo che l’isis a Kobane è stato sconfitto e questo ci rasserena. Read the rest of this entry »
E’ un’esclamazione friulana; sta per “cose da pazzi” o qualcosa del genere.
Torniamo a parlare di ogm di cui faremmo volentieri a meno, ma le ultime cose sono proprio lì, tra il paradossale e il demenziale…
Una è la soluzione, piuttosto arzigogolata e complicata per tenere sotto controllo gli ogm attraverso una tecnica che permette di eliminare -a comando- o in determinate variazioni ambientali, le sequenze di DNA inserite. Serve, per prima cosa, per proteggere il segreto industriale per le modifiche coperte da brevetto e poi, potrebbe servire ad evitare problemi in caso di rilascio accidentale nell’ambiente. Una specie di ogm a scomparsa insomma… gjave e mèt, in friulano. Read the rest of this entry »