Archive for the ‘Violenza sessuale’ Category

Dalla Turchia all’America

sabato, Febbraio 21st, 2015

violsess113Stupri.
In Turchia, nella città di Mersin, una ragazza di vent’anni, Aslan Ozgecan è stata stuprata e uccisa; il suo corpo mutilato e poi bruciato era stato nascosto sulla riva di un fiume dal padre assieme ad un amico dello stupratore.
Al suo funerale solo donne hanno portato la sua bara, solo donne nelle prime file del seguito, solo donne a seppellirla; gli uomini dietro. Secondo la liturgia e la ritualità avrebbe dovuto essere l’inverso, ma le donne si sono ribellate ai comandi dell’imam. “Non camminerai più sola” hanno detto nelle numerose e nutrite manifestazioni nelle città e “Non stiamo piangendo, ci stiamo ribellando “.
E questo ci sembra un segnale importante, una cosa dirompente perchè la lotta allo stupro ha un punto fondamentale nella ribellione ai valori e alle regole patriarcali.
E’ questa presa di coscienza collettiva che dà forza e lucidità anche all’azione individuale, ed è fondamento per ogni strategia di autodifesa.
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Il centro della violenza

lunedì, Dicembre 8th, 2014

violsess112La notizia di minacce ed azioni violente nei confronti di donne e bambini ospiti in un centro antiviolenza per le donne, sul quale la procura di Udine avrebbe aperto un’indagine, ci sollecita alcuni pensieri, indipendentemente dal centro in questione, del quale non sappiamo, se non dalla stampa, di come siano andate e come stiano le cose.
I centri contro la violenza sulle donne sono dei punti fermi nella strategia di lotta contro questi abusi perchè offrono rifugio, sicurezza, consulenza legale, appoggio psicologico, punto di partenza e ripartenza per una vita migliore ecc. ecc.
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Notizie a lunga conservazione

domenica, Novembre 30th, 2014

violsess111e ad alto rendimento. Se c’è una cosa che ci fa incazzare dopo la violenza contro le donne, è la sua strumentalizzazione.

C’è il Messaggero Veneto che dal 26 novembre, giorno x della notizia; di una donna segregata in casa, maltrattata e picchiata dal marito in quel di S. Daniele, non fa passare giorno senza un articolo nel merito, una locandina di amplificazione, un video di illustrazione, un commento e via discorrendo.

Perchè il reo è un marocchino. Fosse stato un friulano, ne siamo certe, non ci sarebbe stato tutto questo accanimento visivo e discorsivo.

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Còl fischio

lunedì, Agosto 25th, 2014

violsess110Chissà cosa pensano certi politici quando si mettono attorno ad un tavolo per definire leggi, decreti, “consigli”, insomma, qualsiasi cosa che debba puntare a prevenire azioni delittuose come lo stupro.
Dal risultato delle pensate dei politici spagnoli che leggiamo qui, pare di capire che nelle loro testoline lo stupro sia come qualcosa di incombente, sovrastante, diffuso; come le spore di un fungo, un batterio a trasmissione aerea, un qualche virus che eviti solo se attui dei comportamenti adeguati.
Ecco perciò i consigli: tieni chiuse le tende per evitare sguardi indiscreti, evita luoghi oscuri o solitari ecc. ecc…. se proprio, proprio …comprati un fischietto.
Se non riesci a mimetizzarti, nasconderti, invisibilizzarti…. beh, potresti prenderti quel brutto malanno.
Non dire che non te lo avevano detto.
Lunga vita alla violenza sessuale.
Perlomeno fino a che, per un delitto compiuto per la maggior parte dei casi dagli uomini, si continuerà a guardare ed a normare il comportamento delle donne.

Capolinea

mercoledì, Agosto 13th, 2014

violsess109Il fotografo Raj Shetye è salito su un autobus ed in questa location vi ha imbastito delle foto di moda dove però ad avere evidenza non sono gli abiti e gli accessori da promuovere ma le scene nelle quali sono indossati: scene che evocano molestie e violenza nei confronti della donna/modella, e siccome siamo su un autobus e in India, evocano e ricordano lo stupro su un autobus a Delhi di una ragazza di ventitrè anni che poi, dopo giorni di agonia, morì.
Shetye non è il primo e non sarà l’ultimo a giocare ed a provarci con immagini provocatorie, con intenti ed interpretazioni ambigue, con giustificazioni pacchiane tipo: “In nessun modo intendevo rendere glamour quel fatto, che è al contrario molto negativo. È solo un modo di riportarlo alla luce
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Sfilata con i punti

lunedì, Luglio 28th, 2014

Antipatie11Come poteva il concorso di bellezza femminile nazionale più popolare non avere anch’esso un qualche sensitivity certificate contro la violenza sulle donne?
E’ come una certificazione iso, un attestato di qualità, menzionare del tragico fenomeno della violenza della quale, al giorno d’oggi, sono purtroppo vittima tante donne.
Miss Italia in calo di riscontri e di pubblico, gioca questa carta ammettendo alle sfilate Rosaria Aprea miss con cicatrice sulla pancia perchè il fidanzato la picchiò fino a spappolarle la milza.
L’attribuzione della fascia Miss Coraggio le permetterà di saltare la fase pre selettiva e di andare direttamente a quella nazionale.
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A pensar male …

mercoledì, Luglio 2nd, 2014

violsess108Di quanto la violenza contro le donne sia diventato argomento fruttuoso per pubblicità, tornaconto politico, speculazione mediatica e standardizzazione del nuovo ruolo di vittima cui ascrivere le donne e lì inchiodarle, lo abbiamo detto tante volte; ora, a questo quadro desolante aggiungiamo anche l’ultimo tassello che è quello dell’erogazione dei contributi ai centri antiviolenza.
Il perchè questo sia motivo di sconforto e incazzatura lo spiega bene Nadia Somma qui.
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Dall’albero di mango

sabato, Maggio 31st, 2014

violsess107qualcuno ha scelto di pubblicare quella foto. Quella delle due ragazzine indiane stuprate ed impiccate all’albero di mango e la gente del villaggio, grandi e piccol* intorno all’albero.
E’ una foto tremenda.
Anche le parole di commento e di sgomento sembrano rimanere appese come cose morte ai rami dei nostri blog…. eppure qualcosa dovrà pur muoversi… dovrà pur cambiare quella cultura maledetta che fa delle donne oggetti da consumo sessuale… in India e nel resto del mondo.
In India, uno stupro ogni 22 minuti, dicono; l’inasprimento delle pene, compresa la pena di morte verso gli stupratori, non ha portato ad una riduzione della frequenza, no.
Le pene aumentate non hanno comunque toccato lo stupro tra le mura domestiche perchè criminalizzare lo stupro coniugale indebolirebbe i valori della famiglia tradizionale ecc. ecc. dicono.
Perciò non si toccano ancora le radici del male e, come sempre, occorre più cultura che legge per disseccarle,
perchè non siano due ragazzine torturate ed uccise i frutti di quell’albero.
* Due degli arrestati per questi stupri sono poliziotti; la polizia dirà che le vittime si sono impiccate da sole per la vergogna.

L’abito non fa lo stupro

domenica, Marzo 30th, 2014

violsess106Si potrebbe definire “istigazione allo stupro” quello che molti invocano cercando di sgravarsi delle proprie responsabilità e di attribuire la colpa alle donne istigatrici che vestendo “discinte” provocano.
E’ quello che è uscito da una ricerca condotta in Brasile secondo la quale il  65,1% dei brasiliani, ma anche buona parte delle brasiliane, crede, totalmente o in parte che “se una donna si veste in modo provocante, vuole essere aggredita e violentata” .Niente di più comodo, disimpegnante e tutto sommato universale; una strategia comune, mica solo de* basilian*,  quella di dare la colpa a lei, con un’ ipocrita difesa della morale dei costumi e l’implicito richiamo ad un “istinto naturale” al possesso del corpo altrui.
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Stonature

domenica, Marzo 23rd, 2014

violsess105Quando leggiamo notizie come questa, abbiamo spesso la sensazione che la musica che si suona intorno alle donne sia sempre stonata. C’è sempre qualcosa fuori, qualcosa che rende insoddisfatte, o perchè non rende giustizia alla vittima ed a chi a lei vicin*, o perchè tratta in modo eccessivo (stonato) in un senso o nell’altro, chi si rende reo di un determinato atto.
Singh chiede alla moglie del cugino un massaggio erotico, lei risponde domandandogli se è impazzito; …così continua la cronaca: “reagendo, aveva fatto cadere parte dell’olio con il quale lui avrebbe voluto essere massaggiato. Per questo, erano scivolati prima lei con il figlio e poi, nel prenderla per i capelli e schiaffeggiarla, anche lui. A quel punto, Singh l’avrebbe nuovamente afferrata, chiedendole di avere rapporti sessuali, ma lei, divincolatasi, era riuscita a scappare in strada e chiedere aiuto”.
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Con Yakiri

domenica, Marzo 16th, 2014

violsess104Un amico ci segnala questo post dal Messico, terra di Cjudad Jarez, terra dove quest’anno si contano 75 donne uccise, femminicidi impuniti, esecutori spesso protetti e dove se una donna stuprata si difende uccidendo il suo aggressore viene invece pesantemente punita.
Yakiri per questo era stata incarcerata, dopo lo stupro subito il 9 dicembre, con l’accusa di omicidio.
Intorno a lei però, non ci fu il silenzio ma la sollevazione, le proteste, la ribellione di altre donne che hanno rivendicato il diritto all’autodifesa.
Yakiri è stata scarcerata dopo il pagamento di una cauzione di 423.000 pesos (23.500 euro) e l’imputazione convertita in eccesso di autodifesa.
Ancora un obbrobrio giuridico che si applica alle donne alle quali ancora non viene nemmeno riconosciuta la legittimità piena della propria difesa.
Con Yakiri, per tutte.
Mi cuerpo, mi territorio, dovunque.

C’è del marcio in Danimarca,

mercoledì, Marzo 5th, 2014

violsess103ma anche in Finlandia e Svezia, e poi in giù, in tutti i paesi dell’unione europea dove si arreca violenza alle donne.
Sono i risultati di un’indagine svolta dall’Agenzia europea per i diritti fondamentali. In alto, come peggiori i paesi nordici, poi, via via, tutti gli altri; Italia, dicono, al diciottesimo posto.
Il calcolo è fatto su domande dirette a 42.000 donne; non sulla base di denunce o rilevanze di cronaca.
Perciò questo è… ma se abbiamo la sensazione di essere messe così male qui; che cosa succede in Danimarca e su di là?

Sudditanze procedurali

sabato, Marzo 1st, 2014

Antipatie2Di questa notizia nell’edizione cartacea c’è scritto qualche dettaglio in più sul come e sul quando la friulana avesse sposato il marocchino, sulla sua presunta “sudditanza psicologica”, sul naso rotto riportato dalle botte… per inquadrare una relazione interetnica, che se lui fosse stato friulano e l’avesse picchiata uguale, forse, sarebbero parse meno importanti. Chissà…
Quello che a noi invece rimane impresso è il gesto di lei di chiamare il 112 chiedendo di un centro antiviolenza e poi, alle domande indagatrici dell’interlocutore, riagganciare. Ma trovarsi identificata, nome cognome e indirizzo, i carabinieri in casa e la  procedura d’ufficio della Procura di Udine.
Quando fu approvato il decreto contro la violenza di genere, noi lo disapprovammo anche per il discorso della procedura d’ufficio.
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Password: violenza sessuale

martedì, Febbraio 11th, 2014

noisiamoqui341Violenza sessuale, sessismo, stalking, femminicidio sono, per certi aspetti come dei lasciapassare, delle parole d’ordine che permettono di entrare o di aprire o di dare il via o, ancora meglio, la copertura ad operazioni censorie, (p. es nel web), securitarie (e che non lo sappiamo?) ed ora anche di schedatura.
Avete sentito, o visto, lo spot per il lancio della Banca Dati Nazionale del DNA?
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Ad libitum

lunedì, Gennaio 20th, 2014

violsess102L’Huffington Post ci narra che  Zürcher Frauenzentrale è un’ associazione che si occupa di violenza contro le donne e ci mostra la sua ultima produzione in merito. Una bambina che vuole imitare la mamma: scarpe col tacco, rossetto e occhio pesto, perchè la mamma è vittima di violenza e perciò, ci suggerisce lo spot, un solo carnefice, due vittime. Vero.
Però… però… però che stufa di questa solfa che continua a prendere le misure sulle donne…. Le violenze della persona che maltratta hanno effetto solo sulle figlie femmine? E’ scontato che le femmine imitano la madre e, per geometria speculare, i bambini il padre? Se sì, perchè allora non intervenire, dopo una caterva di spot di denuncia della violenza contro le donne -che a furia di mostrare occhi pesti l’hanno capito anche i sassi, che c’è- con spot che puntano a mostrare l’origine della suddetta oppure, come sarebbe logico,  una via d’uscita, una luce in fondo al tunnel, una ribellione, una semplice indicazione che non sia il trito piagnisteo sulle donne che non denunciano?
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Lo stupro degli altri

giovedì, Gennaio 2nd, 2014

violsess101Come a capodanno dell’anno scorso, dall’India si racconta di un altro stupro di gruppo, una storia atroce che in sé porta tutti i contenuti che uno stupro ha sempre ed in più anche l’orrore di una morte data per punizione, per la ribellione al silenzio ed alla sottomissione, per una denuncia che si è tentato di sottovalutare.
Da capodanno a capodanno tanti altri stupri sono stati commessi, in India ma anche in Italia.
Però in Italia ci si indignerà molto per gli stupri di laggiù, con un sottile gusto di stile neocoloniale del tipo “loro sono assai peggio di noi”. Annie Zaidi citata dal “Fatto quotidiano” dice di come in India la violenza sessuale in realtà non sia un fenomeno legato all’attualità ma  sia la “conseguenza più estrema di una cultura che reprime la sessualità elevando a valori assoluti l’obbedienza al marito e la totale sottomissione della donna all’autorità maschile”.
….Insomma, il programma della Miriano italica.
Nella foto: le “Red brigades”, loro sono passate all’azione, all’autodifesa organizzata contro le molestie, gli stupri e le prepotenze. Combattono. Qui, nella nostra emancipata cultura occidentale, le combattenti non sono viste di buon occhio, meglio le vittime.

Nazionalità e genere

venerdì, Dicembre 27th, 2013

violsess100Come affrontare la violenza di genere se è sempre associata a quella razzista e xenofoba?
Perchè se una donna è di nazionalità romena, prima è di nazionalità romena e poi è una donna?
Perchè la nazionalità è un filtro inevitabile per la cronaca e non un semplice dato fra i tanti?
Perchè compare sempre nei titoli o nei sottotitoli di modo che si possa inquadrare subito il contesto di provenienza de* singol*?
La risposta viene dal commento a questo articolo del Messaggero Veneto di oggi.
Una donna viene aggredita dall’ex marito ed il commento dei mentecatti di turno è che “Non abbiamo bisogno di importare delinquenti in Friuli.
Alla declinazione della nazionalità della donna, questi vanno in automatico.
Ci sono articoli che sono culo e camicia con i propri commenti.
E finchè continuano a titillarsi gli uni con gli altri, neanche pensare di iniziare a ragionare intorno alla violenza di genere; oscurata, e, se possibile, anche aggravata da chi parla da uno Stato confusionale credendolo la miglior nazione al mondo.

Coisptipazioni

venerdì, Dicembre 13th, 2013

noisiamoqui326Dunque leggiamo che il Coisp, quel sindacato di polizia resosi noto per quell’atto di viltà che fu il sit-in sotto le finestre del comune dove lavora la madre di Federico Aldrovandi assassinato dai colleghi condannati in via definitiva; per azione di un suo rappresentante, ha denunciato per violenza sessuale la ragazza NoTav che nella manifestazione del 16 novembre aveva baciato il casco di un poliziotto come atto simbolico-provocatorio.
Sicchè i poliziotti ti spaccano il naso, talvolta la testa, se possono ti palpeggiano, ti gasano, ti sbattono a terra e tu non puoi neanche fargli un buffetto sulla visiera per significargli in modo ironico che sono “cattivi”.
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26 novembre

mercoledì, Novembre 27th, 2013

femminicidio74Ieri un tale, nell’intento di accoltellare la moglie, ha ucciso il figlio che si era messo davanti per difenderla, poi, ha ferito in modo molto grave la donna, sfuggita alla morte per l’intervento di un’altra persona che aveva visto la scena dalla finestra. Succede a Remanzacco, pochi passi da Udine.
Il giorno dopo i protocolli, le rappresentazioni, i riti. La storia continua, così, come sempre.
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Prese per il protoCollo

lunedì, Novembre 25th, 2013

femminicidio73La lotta, anzi, “il contrasto”  alla violenza di genere è stato normato in modo osceno; questo lo abbiamo già detto; ora alcune considerazioni sui protocolli che le istituzioni, quelle di altro livello gerarchico, non potendo normare direttamente, si sentono comunque di formulare per non essere da meno e dimostrare che hanno acquisito la sensibilità “giusta” per intervenire nel merito.
A Udine assistiamo ad un florilegio protocollare; che nessuno rimanga fuori, anzi; c’è il Comune che sottoscrive quello lanciato dalla Provincia con la Prefettura, la Procura, il Tribunale, l’Ufficio scolastico e la Questura, il Comando provinciale dei Carabinieri, il Centro regionale di Orientamento, la Direzione dell’ASS n.4, la direzione del Pronto soccorso e l’Ordine degli Avvocati, e poi, sempre il Comune, con il suo servizio Zero Tolerance ne sigla un’altro con una Cooperativa sociale, e con la tripletta CGIL, CISL e UIL.
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