Archive for the ‘Noi siamo qui’ Category
venerdì, Marzo 21st, 2014
Oppure, carcerate/i e cani/gne.
Leggiamo questo: “Cani dietro le sbarre: cure e cibo in cambio di affetto ai detenuti”.
E’ una notizia di quelle un po’ così, quelle che ti ruffianano i buoni sentimenti, toccano l’emotivo e però allo stesso tempo ti inquietano.
Noi siamo contro le carceri, perchè sono brutte, perchè sono disumane, ma anche se fossero belle saremmo contro uguale perchè sono la risposta sbagliata a problemi reali.
Quale sia la risposta giusta un po’ lo sappiamo, un po’ no perchè la risposta deve venire anche dal lavoro collettivo a partire dalla sottrazione dall’esercizio della violenza istituzionale, da una società “sensibile” in grado di autonormarsi.
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martedì, Marzo 18th, 2014
Delle/degli adolescenti. Si intervistano e poi se ne ricavano dei dati, delle collocazioni, delle interpretazioni dentro parametri o schemi a noi consueti e chiari -almeno crediamo- come sesso, genere e via discorrendo.
Questa di Wired è un’inchiesta fra le tante; anch’essa, come spesso accade, con i suoi commenti moralisteggianti… sul sesso per denaro come svalorizzazione del proprio corpo; sulla verginità come valore e sul disvalore di riprendersi nude e mostrare le immagini…
Alla fine sappiamo che l’adolescenza è un momento vertiginoso, ma per chi ne parla da adulto/a, può essere spesso scivoloso.
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lunedì, Febbraio 24th, 2014
Ieri l’Istat ha diffuso i dati su quanto valgono le rotelline del sistema che dovrebbero far marciare la baracca.
Loro lo chiamano “capitale umano”, e già con questo ti danno l’idea di che cosa sei dentro questo contesto; contabilizzato/a per il reddito che produci, che poi, per loro, corrisponde a quello che vali.
E pure ci dicono che le donne valgono di meno. Sai che sorpresa!
Valgono di meno perchè producono non ‘market’ cioè generano beni e servizi ceduti e fruiti gratuitamente, quello che noi chiamiamo lavoro di cura e lavoro domestico. Nello stock totale di capitale umano perciò le donne valgono metà di un uomo, -e sono dati del 2008-; quando ancora la crisi non ci aveva rispedite a casa a generare ancora di più fuori mercato beni e servizi fondamentali e gratuiti che abbasseranno ancora di più il nostro valore di mercato.
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martedì, Febbraio 11th, 2014
Violenza sessuale, sessismo, stalking, femminicidio sono, per certi aspetti come dei lasciapassare, delle parole d’ordine che permettono di entrare o di aprire o di dare il via o, ancora meglio, la copertura ad operazioni censorie, (p. es nel web), securitarie (e che non lo sappiamo?) ed ora anche di schedatura.
Avete sentito, o visto, lo spot per il lancio della Banca Dati Nazionale del DNA?
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martedì, Febbraio 11th, 2014
La notizia di qualche giorno fa è in sintesi questa: “… Un Comune del nord dell’Inghilterra, vicino a Manchester, si rivolgerà alla Corte d’appello britannica per far dichiarare una donna colpevole di aver danneggiato, a causa dell’alcol che ha bevuto, il feto che portava in grembo. La bimba, che ora ha sei anni e vive in una casa protetta di proprietà dell’amministrazione pubblica, era già salita agli onori delle cronache nel 2011, quando un primo tribunale stabilì che il suo precario stato di salute era dovuto ‘a un crimine violento’ da parte della madre. Ma nello scorso dicembre la decisione era stata ribaltata da un tribunale amministrativo, che decise che la bambina non potesse essere ricompensata dalla donna, ‘in quanto un feto non è una persona e quindi non si può parlare di crimini contro la persona‘”.
Qui l’articolo per intero.
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domenica, Febbraio 2nd, 2014
Sì, vero. Quale modo di dire, sciocco e banale fu mai più vero di questo in questi giorni!
Il governo è ladro, lo sappiamo e piove, piove, piove!
Un gennaio che è sembrato un ottobre-novembre, pure eccessivo in piovosità, ed un marzo-aprile in temperatura; non osiamo pensare cosa sarà la pioggerellina di marzo…
Dalle osservazioni contingenti ai modelli previsionali; è la certificazione del cambiamento climatico in corso.
Poi, sempre lacrime di coccodrillo che aumentano il livello dell’acqua.
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martedì, Gennaio 28th, 2014
Ieri, giornata della memoria, qualcuno ricordò le parole di Primo Levi che intervistato a proposito dei Lager disse più o meno che nascono facendo finta di nulla…. “abbiamo chiuso gli occhi” disse “e in tanti hanno pagato per questo”.
Riusciamo ad immaginare che cosa sarebbe -o non sarebbe- accaduto se tanti occhi fossero rimasti aperti, se le coscienze invece che anestetizzate fossero state sveglie, attive, vive, ardenti di ribellione davanti a quelle malsane idee sulla razza, sul diverso, sul non normale? Forse non avremmo bisogno di una giornata della memoria che oggi, il giorno dopo, abbiamo già dimenticato.
Poi Levi dice ancora che cosa significa Lager in tedesco: “Lager in tedesco vuol dire almeno otto cose diverse, compreso i cuscinetti a sfera. Lager vuol dire giaciglio,vuol dire accampamento,vuol dire luogo in cui si riposa, vuol dire magazzino, ma nella terminologia attuale lager significa solo campo di concentramento, è il campo di distruzione.”
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lunedì, Gennaio 27th, 2014
Giornata della memoria per ricordarsi di ricordare. Un po’ come funziona per l’8 marzo, il 25 aprile o il 25 novembre. Noi sempre ricordiamo che, al di là delle date celebrative bisogna essere antifascist* sempre, femminist* sempre, antirazzisti sempre e che sempre la memoria del passato, quello peggiore, oltre che essere un omaggio alle vittime, dovrebbe essere uno strumento per rendere migliore il presente.
Invece gran parte dell’esercizio che ci si trova a fare in questa giornata è: uno) ricordare anche le vittime che pur nella giornata della memoria, per molto tempo sono state dimenticate: rom, gay, lesbiche, persone a-normali e non normalizzate; due) fare un promemoria del presente che ripropone il passato che non passa, che si commemora come se fosse un orrore definitivamente dietro di noi, chiuso, finito.
Lo sappiamo bene che non è così.
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domenica, Gennaio 19th, 2014
Angeletti, Bonanni, Camusso.
Sopratttto Camusso, quella che a tante donne piace ascoltare plaudere ed applaudire nelle manifestazioni contro la violenza sulle donne ed in difesa dei loro diritti, iniziative che magari si chiamano “Scioperò non basta”. Sciopero non basta, no, perciò se ne faccia a meno, fa capire lei, ecco rivoltata la frittata. Il padrone ringrazia.
Che la trinità sia maestra di tradimenti lo si sa, la storia è lunga; di schifezza in schifezza sono arrivati fino ad oggi con l’ultima del 11 gennaio quando sono riusciti a riportare il paese “al fascismo sindacale” come si commenta qui. “Modello Marchionne” per tutt*; o sottoscrivi le regole fondate sul patto no-sciopero con libertà di deroga delle imprese alle norme contrattuali che renderà impossibile ogni rivendicazione, contestazione, difesa… o sei multat*, sei punit*, sei fuori.
Non che noi abbiamo mai avuto simpatie cigielline…. ma importante sapere…
Passi per la A e la B, ma la C te la ritrovi tra i piedi a riempirsi la bocca di antifascismo e diritti.
Una bella aereofagia a forza di enunciarli in teoria e negarli nella pratica.
Ah, e importante anche sapere che quest* li paghi pure perchè ti tirino il coltello (l’accordo) nella schiena.
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giovedì, Gennaio 9th, 2014
Quello qui sopra è il titolo del libro di Davide Cadeddu. Ne avevamo accennato qui e qui. Sabato Davide sarà con noi a presentarlo. Di seguito riportiamo la quarta di copertina:
In Italia, in tredici Centri di Identificazione ed Espulsione sono recluse oggi migliaia di persone – nel 2012, 7.012 uomini e 932 donne – che hanno la sola colpa di essere migranti. Miliardi di euro vengono spesi per trattenere queste persone e poi espellerle, verso i Paesi dai quali erano faticosamente ed onerosamente partite. Molti di questi soldi pubblici finiscono nelle tasche delle organizzazioni “umanitarie” che hanno accettato di gestire i CIE, ben sapendo che i dispositivi fondamentali sui quali questi non-luoghi sono costruiti sono gli stessi che hanno caratterizzato i campi di internamento storici, compresi i lager nazisti. Le frequenti manifestazioni di disagio dei reclusi nei Centri non lasciano dubbio alcuno sulle condizioni di vita al loro interno. E, d’altra parte, chiudere in gabbia delle persone che si spostano nel mondo non sembra in ogni caso una risposta accettabile. Questo libro vuole aprire una riflessione seria e non ideologica sull’istituzione CIE e invita ciascuno di noi a confrontarsi con la propria personale responsabilità riguardo alla loro esistenza.
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martedì, Gennaio 7th, 2014
Della gestione dei CIE da parte della Croce Rossa, delle cooperative sociali e di consorzi delle stesse parla Davide Cadeddu nel suo libro “CIE e complicità delle organizzazioni umanitarie” ed. Sensibili alle foglie.
Davide sarà con noi a presentarlo ed a discuterne, sabato 11 gennaio a S.Giorgio di Nogaro, alle 17,00.
Intanto ascoltate una sua intervista qui, in fondo all’articolo; leggete anche quello; è importante.
Occorre saputo.
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venerdì, Gennaio 3rd, 2014
C’è chi lo chiama “Il Corriere della Serva”.
Nulla di nuovo eh, vale solo la pena di segnalare, come fa Giornalettismo, un altro articolo, che avvalora la suddetta propensione, un articolo a firma Giovanni Bianconi sui poliziotti arrestati per i fatti del G8 di Genova del 2001.
Un articolo confezionato in modo servile appunto, orientato a dar voce e farci partecipi dell’amarezza dei poliziotti andati ai domiciliari; loro, uomini che arrestarono Provenzano e il killer di Brindisi, loro uomini dell’antimafia, loro che di quanto stava accadendo alla scuola Diaz non sapevano, loro che disposero gli arresti dei manifestanti su prove falsificate delle quali non sapevano nulla,…. loro innocenti. Poverini.
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domenica, Dicembre 29th, 2013
Dunque Nicola Garbino che il 17 settembre uccise Silvia Gobbato mentre faceva joggin all’ippovia del Cormor, non è pazzo e cattivo, non è folle, è normalmente normale.
Così, stando alla perizia di Vittorino Andreoli quello che viene ogni tanto in televisione a spiegare come e dove si annida la follia.
Dunque la follia non ci protegge, non avrà la funzione di rassicurare un corpo sociale che per contrapposizione può sentirsi e dirsi sano, guardando all’assassino come ad un corpo estraneo, un alienato e quindi un alieno venuto da un altro pianeta.
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domenica, Dicembre 22nd, 2013
Il cognome ci identifica amministrativamente ma anche di più, talvolta dà un nome al nostro spazio di provenienza; così quando sentiamo di quella donna uccisa dal figlio a Latina, sappiamo, prima di leggere il dettaglio della cronaca, che era friulana di Gemona.
E poi la cronaca ti dice il resto; Norina era immigrata, da Gemona a Latina, in coda a quel flusso dell’immigrazione dal Friuli verso l’agro pontino iniziato negli anni in cui fascismo si glorificava e si propagandava attraverso la “grande opera” per la quale reclutava lavoratori dalle regioni pi povere del paese.
Anche Elena, l’altra donna uccisa dal figlio di Norina era immigrata; lei dalla Romania a seguito di quel flusso infinito che fa sempre muovere chi spera qualcosa di meglio.
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venerdì, Dicembre 13th, 2013
Dunque leggiamo che il Coisp, quel sindacato di polizia resosi noto per quell’atto di viltà che fu il sit-in sotto le finestre del comune dove lavora la madre di Federico Aldrovandi assassinato dai colleghi condannati in via definitiva; per azione di un suo rappresentante, ha denunciato per violenza sessuale la ragazza NoTav che nella manifestazione del 16 novembre aveva baciato il casco di un poliziotto come atto simbolico-provocatorio.
Sicchè i poliziotti ti spaccano il naso, talvolta la testa, se possono ti palpeggiano, ti gasano, ti sbattono a terra e tu non puoi neanche fargli un buffetto sulla visiera per significargli in modo ironico che sono “cattivi”.
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lunedì, Dicembre 9th, 2013
E’ quella che presenta l’Istat su “Stereotipi, rinunce, discriminazioni di genere”.
Uno dei primi punti è questo: Per la maggioranza dei cittadini (57,7%) la situazione degli uomini nel nostro Paese è migliore di quella delle donne: lo pensano le donne (64,6% delle intervistate) più degli uomini (il 50,5%). Per quattro cittadini su dieci (43,7%) la donna è vittima di discriminazioni, è cioè trattata meno bene degli uomini. Anche in questo caso a pensarlo sono più le donne (49,4%), ma la maggioranza di esse pensa che le donne siano poco o per niente discriminate.
Dunque la maggioranza delle donne intervistate pensa che gli uomini stanno meglio, ma poi, sempre la maggioranza delle donne intervistate pensa che le donne non sono discriminate.
Interpretare i dossier statistici è un lavoro di esegesi. Comunque lo studio è qui.
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martedì, Dicembre 3rd, 2013
La Cancellieri, se stesse in cella, avrebbe paura di cadere dal letto.
Ma, oltre a quella, se stesse in cella, dovrebbe avere ben altre paure, per esempio quella di subire torture e privazioni e punizioni gratuite come quelle narrate dalle detenute dei Nuovi Giunti alle Vallette di Torino.
Le parole della Cancellieri sono provocazioni e velleitario rumore di fondo; le parole delle detenute sono un urlo, un grido che raccogliamo perchè, con loro, vogliamo diventi collettivo.
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lunedì, Dicembre 2nd, 2013
E’ una foto dal futuro, da quello che il neoliberismo vorrebbe fare di tutt* noi.
Un dettaglio da Sezasoste:
Ovviamente non è il mondo liberista di ieri ma quello di domani. Dove imprese mutano composizione di capitale, proprietari, orari e ritmi di lavoro, processi e prodotti a seconda di dove va il mercato il giorno dopo. Il tutto dietro la benedizione dell’ “inseguite l’innovazione”, con capitali che arrivano da ogni parte del pianeta, e “arricchitevi”. (altro…)
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sabato, Novembre 30th, 2013
In molte hanno sottolineato quanto questo 25 novembre sia ormai una giornata svuotata di significato, tutta giocata sulla rappresentazione e sul rito che poco, purtroppo, si aggancia alla realtà, se non, talvolta, in senso peggiorativo.
Succede quando il riconoscimento di un fenomeno avviene ad un livello istituzionale più interessato a gestirlo in senso strumentale per i propri fini che per risolvere realmente il problema. Abbiamo appena assistito alla indizione di uno “sciopero” che in realtà, nonostante molti strombazzamenti, per la maggior parte sindacale non ha avuto copertura; la CGIL, tanto per fare un esempio, si è infiocchettata di rosso, la sua segretaria ha fatto un comizio, ma se ti astenevi dal lavoro, cù cù.
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venerdì, Novembre 29th, 2013
ovvero, surrogati per uomo, questa idea di packaging, che, stando all’Huffington Prostata non potremo non comprare. Naturalmente fra tutta la serie presentata, si sceglie quella del culo…
Simpatico anche il commento: “Data la foto in testata di articolo pensavo di trovare le solite stupidate…”; eh già; la donna packaging è talmente diffusa che è proprio la solita stupidata, inflazionata e noiosa.
Ma non c’è niente da fare; fosforo solo nella capocchia del fiammifero; nella testa niente.
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