Presidio di solidarietà: con Rojava contro l’aggressione turca

Ottobre 8th, 2019 by dumbles

Aggiornamento: la presentazione del libro “La sfida anarchica nel Rojava” in programmazione sabato 12 a S.Giorgio di Nogaro, è stata spostata a Udine all’interno del presidio di solidarietà con il popolo curdo oggetto ancora una volta di attacchi e massacri da parte della Turchia di Erdogan con l’obiettivo di cancellare ogni esperienza di libertà lì realizzata.

Il presidio si terrà sabato 12 ottobre a Udine, a partire dalle 16,00, nei pressi della stazione ferroviaria.

Rojava: la Turchia invade, Trump acconsente

Ottobre 7th, 2019 by dumbles

In queste ore succede questo: Trump ha lasciato via libera a Erdogan per l’invasione del nord della Siria, quella regione del Kurdistan occidentale dove i combattenti e le combattenti curde hanno a suo tempo sconfitto l’Isis.

Il potere non può ammettere l’esperienza di libertà del Rojava. Perciò si prepara un’altra guerra contro il popolo curdo.

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La sfida Anarchica nel Rojava

Ottobre 6th, 2019 by dumbles

La sfida anarchica nel Rojava è un libro curato da Norma Santi e Salvo Vaccaro.

Norma Santi sarà con noi Sabato 12 ottobre a S.Giorgio di Nogaro nello spazio di Via Galli – tai Gjai, alle ore 16,30, per presentarcelo.

Si tratta di un libro che raccoglie analisi e esperienze vissute, dirette e indirette, di una sperimentazione sociale e politica nel bel mezzo di una guerra dove tutto è più difficile, più doloroso, più complesso, ma anche, come ci narra l’esperienza nel Rojava, più autenticamente rivoluzionario. L’impronta delle donne combattenti ypj e della loro resistenza a Kobane ne è testimonianza.

Indice:

  • Come le idee di mio padre hanno aiutato i curdi a creare una nuova democrazia di Debbie Bookchin
  • L’eccedenza anarchica in Kurdistan di Salvo Vaccaro
  • Confederalismo democratico. Una pratica di lotta e organizzazione di Raúl Zibechi
  • Visita nel Kurdistan siriano, maggio 2014 di Zaher Baher
  • Kurdistan?di G.D. & T.L.
  • La democrazia e la Comune: la prima e la seconda di Paul Simons
  • Kurdistan. I paradossi della liberazione di Janet Biehl
  • Dilar Dirik e la rivoluzione delle donne curde a cura di Norma Santi
  • Rivoluzionari o pedine dell’Impero di Marcel Cartier
  • Intervista ai/le compagn* del daf (Azione rivoluzionaria anarchica) a cura della redazione di «Meydan»
  • Conversazione con un anarchico volontario nelle ypg a cura della redazione del sito Rojavan Poulesta
  • Conversazione con le combattenti ypj di Kobanê a cura di Eleonora Corace
  • Conversazione con i compagni dell’irpgf a cura di Enough is Enough
  • Non per il martirio di CrimeThinc
  • All’interno della rivoluzione curda. Intervista con due anarchici a cura di due membri di una rete anarchica internazionale

E ora chi pettinerà Sedna? La Groenlandia che tutti vogliono.

Agosto 21st, 2019 by dumbles

Dunque Trump vuole comprare la Groenlandia. La Cina, in parte l’ha già comprata con forti investimenti, aereoporti e miniere.

La Groenlandia è una delle ultime colonie del pianeta, per la sua ricchezza di uranio, terre rare, oro, rame, zinco, idrocarburi… insomma di tutto quello che fa gola ai predatori del mercato globale.

Ma la Groenlandia è la terra del popolo Inuit, parola che significa semplicemente “umani”. E, a leggere delle connotazioni della loro cultura, sembra veramente un popolo molto più “umano” di quanto certa umanità occidentale abbia evoluto nella sua storia.

Loro non possiedono il concetto di possesso o proprietà privata con riferimento tanto a cose materiali, quanto a persone.

Loro sono abituati ad autogestirsi, non hanno capi e faticano a concepire l’idea di una struttura politica che regoli la loro vita dall’alto.

Loro educano i/le bambin* con molta cura e i piccoli, pur ricevendo attenzioni continue, crescono liberi di fare di tutto privi di inibizioni e di limiti imposti ed ignari dei concetti di punizione e castigo. Read the rest of this entry »

Donne della Sorellanza

Agosto 19th, 2019 by dumbles

Che bello poter dire: “Di me si prendono cura le mie amiche!” perchè le amiche, infine, sono sorelle.

E quando il patriarcato nella sua espressione più brutale, separa, picchia, uccide… “Sorella, io si ti credo, non sei sola”. Un senso di solidarietà che unisce e unendo, diventa una forza.

Questo succede a Città del Messico ed in altre 39 città del paese. Una manifestazione per chiedere giustizia per il caso di un’adolescente di 17 anni violentata da 4 poliziotti nel municipio di Azcapotzalco. Al momento di ricevere la denuncia di violenza, il Pubblico Ministero non ha applicato il protocollo stabilito per le violenze sessuali e le prove, realizzate giorni dopo, non hanno prodotto risultati; l’indagine è stata resa meschinamente pubblica e dunque la giovane è stata bersagliata da minacce che l’hanno costretta a ritirare la denuncia. I 4 poliziotti sono stati sospesi dall’incarico ma nessun’ altra misura è stata applicata, né nessun’altra prova cercata. … infine la governatrice della capitale eletta tra le fila del partito “progressista” ha aperto un’indagine contro le femministe.

Qui la narrazione della manifestazione.

Glitter fucsia o reggiseni appesi, un filo che scorre nella solidarietà, di là e di qua, da lontano e da vicino, dappertutto dove la donna è cancellata, normata, eterodiretta; dove la Sorellanza diventa un grido di autodeterminazione.

L’ultima colonia

Agosto 8th, 2019 by dumbles

La Siberia brucia.

La Groenlandia fonde.

Tutto più veloce e tutto più fuori controllo di quanto fosse stato prevedibile.

Bruciano le foreste siberiane da diversi mesi e il fumo, che non conosce confini, ha attraversato lo Stretto di Bering, raggiunto il Nord America e il Canada.

La materia distrutta e ricomposta in black carbon, la fuliggine di ciò che erano 2,7 milioni di ettari di alberi bruciati, si deposita e converte in angoscianti sfumature di grigio il bianco dei ghiacci che intanto si fondono.

Tanto fuoco e tanta acqua.

Gorgogliano rivi e fiumi verso gli oceani. Nella sola giornata di mercoledì 31 luglio se ne sono andate 10 miliardi di tonnellate di ghiaccio; a fine luglio la perdita netta di ghiaccio è stata di circa 197 miliardi di tonnellate

Ed è solo l’inizio. Read the rest of this entry »

di Marina Cvetaeva

Agosto 2nd, 2019 by dumbles

SONECKA

 

 

 

 

 

 

 

 

Femina Sapiens – uscire dall’antropocene

Luglio 29th, 2019 by dumbles

Shoshanah Dubiner - Il seguente scritto era stato pensato per il numero 128 di “Germinal – giornale anarchico e libertario”. La redazione ha sollevato problemi di spazio relativamente alla sua pubblicazione perciò l’articolo è stato ritirato.

Siamo tutt* figl* di Lucy (1), ma la specie è Homo.

Homo sapiens sapiens è la definizione tassonomica dell’uomo moderno.

La tassonomia è una curiosa cosa da uomini.

Londa Schiebinger (2), per esempio, si chiede come mai i mammiferi furono chiamati mammiferi- mammalia.

Perchè l’avere mammelle, cosa propria solo del genere femminile delle specie, che peraltro producono latte solo per il periodo dell’allattamento, diventa la caratteristica unificante di tutti gli animali pelosi a sangue caldo? Perchè non “Pilosa” per esempio? O altre caratteristiche comuni ad ungulati, bradipi, pipistrelli, lamantini e scimmie come il cuore a quattro camere?

Perchè l’icona della mammella incarna la visione della natura dell’Europa del diciottesimo secolo, apre la strada al pensare le femmine in termini di sessualità e sottolinea la caratteristica delle donne: madri e nutrici.

D’altra parte Linneo il classificatore, come fisiologo e padre di sette figli, per lungo tempo riverì il seno materno mentre dottori e politici lodavano le virtù del latte di mamma.

Un breve esempio per dire che la lingua disvela, la lingua nasconde; dipende da come la si intende. Read the rest of this entry »

Quella voce delle donne

Luglio 28th, 2019 by dumbles

Onde sonore fuori dal palazzo.

Sulla suggestione dell’incontro con Sainkho artista della Repubblica di Tuva (Repubblica autonoma dell’attuale Federazione Russa, bioregione della Siberia centromeridionale, ai confini con la Mongolia), cantatrice della tradizione sciamanica, maestra del canto armonico, creatrice di mescolanze fra suoni antichi e tecnologici, ci è tornato in mente un testo di Adriana Cavarero: “A più voci – filosofia dell’espressione vocale”*.

In quel testo si richiama, a sua volta, un racconto di Italo Calvino nel quale si narra di un re che siede immobile sul trono assediato dalla logica del suo stesso potere che lo costringe ad un’ unica attività: il controllo acustico del regno.

Una vigilanza uditiva costante per captare i suoni che si diffondono nelle stanze del palazzo (e della politica) e per discernerli come suoni del sospetto, dell’assedio, del complotto; sono suoni freddi, vitrei; come la morte è il suono del potere emesso dalle gole della corte, non più capaci di raccontare l’organo e la storia dal quale provengono. Sono suoni, pur senza parole, codificati negli spartiti del dominio. Read the rest of this entry »

Sainkho

Luglio 28th, 2019 by dumbles

E’ un’esigenza di ritorno alle origini perdute/al tempo della voce senza parola/voce che richiama una risonanza illimitata a monte di se stessa/è un interrogativo sui cominciamenti..

E’ una cantante della Repubblica di Tuva (Repubblica autonoma dell’attuale Federazione Russa, una bioregione della Siberia centro-meridionale, ai confini con la Mongolia),  ci ha proposto un works. attraverso il quale ci ha condott* in un percorso a ritroso, tra le varie tecniche di canto  armonico, di suoni primordiali, ancestrali, considerati, da alcuni studiosi “fra i primi suoni oltre quelli della natura”. Canto armonico, voce delle steppe, suoni del vento, versi degli animali, voci di donne, moti di libertà e di liberazione … like a bird. Read the rest of this entry »

#DefendAfrin

Febbraio 8th, 2018 by dumbles

Il 17 febbraio ci sarà a Roma una manifestazione nazionale per fermare le bombe turche su Afrin, reclamare la libertà per Ocalan e tutt* i/le prigionieri politici, per la pace e la giustizia per il Kurdistan.

Qui l’appello della manifestazione e qui un’analisi di Dilar Dirik.

Marie Noire

Gennaio 10th, 2018 by dumbles

Marie Claire: tutto su Moda Donna, Bellezza, Tendenze, shopping, attualità e testimonianze di viaggi: storie, passioni e visioni di donne dal mondo… nel numero del passato novembre illustrava la vera verità sulle donne di Casa Pound. Un altro tassello nella lista lunga del fascismo trendy. Ne parla qui di seguito il post di Staffetta.

«Marie Claire» e la moda del neofascismo

Non ha destato alcuno scalpore né reazione istituzionale il fatto che un migliaio di militanti di CasaPound provenienti da tutt’Italia siano andati a fare il saluto romano nel luogo di un atipico duplice omicidio del 1978 compiuto con una mitraglietta Skorpion che era allora di proprietà di un ispettore di polizia…

D’altronde, la fine della legislatura ha messo la parola fine anche alla Legge Fiano che introduceva il nuovo reato di propaganda del regime fascista e nazista.

Invece, la rivista di moda «Marie Claire», tra un servizio sull’eleganza degli stivaletti rossi e un altro sul ritorno dei camperos, si cimenta con una maldestra réclame elettorale a favore del neofascismo in un articolo intitolato «Che cosa sai veramente delle donne di CasaPound?» di tal Davide Burchiellaro.

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Pignarul

Gennaio 4th, 2018 by dumbles

Sabato 6 gennaio, epifania. Come ogni anno noi accendiamo il fuoco, e come già da un paio di anni nell’area abbandonata di una ex caserma. Per riprenderci simbolicamente territorio rubato alla città. Il friuli è stata una delle regioni più militarizzate con l’1,3% del territorio occupato da strutture militari e il 50% molestato da altrettante servitù; basi,poligoni ecc. Ce ne sono ancora, ed è sempre ora di finirla e di riutilizzare gli spazi per strutture di vita comunitaria o, ancora meglio, autogestionaria.

Perciò all’insegna dell’antimilitarismo da tenere sempre attivo, tra un Niger e un bottone nucleare; all’insegna dell’antifascismo evergreen; dell’antirazzismo più che mai… fuoco al pignarul, e speriamo che il fumo vada bene. 🙂

Se il fum al va a soreli a mont, cjape il sac e va pal mont. Se il fum al va a soreli jevât,
cjape il sac e va al marcjât » –  « Se il fumo va a occidente, prendi il sacco e vai per il mondo [emigra]. Se il fumo va a oriente, prendi il sacco e vai al mercato [a vendere il raccolto] » 

Buon proseguimento

Gennaio 2nd, 2018 by dumbles

si dice nei giorni successivi al primo gennaio. Per proseguire bene, intanto realizziamo un po’ di quello che è successo su questo pianeta nel 2017 prendendo a prestito le immagini del sito Desdemona Despair. Per non fare come quell* che continuano a giocare a golf mentre vicino brucia tutto.

L’indifferenza non ci appartiene. Scegliamo lo spirito positivo e felice emanato dalla ragazza della foto di ieri. Con il cuore ricamato sui mutandoni perchè è bello amare quello che si è ed il posto in cui si decide di stare. Il resto poi, è spesso una gran battaglia.

Buon anno

Gennaio 1st, 2018 by dumbles

Grazie a Diane Arbus per questa bella foto.

Per Paola

Dicembre 26th, 2017 by dumbles

A casa di Paola, in ottobre. Abbiamo pranzato, riso, scherzato, discusso, pensato, approssimato un pò di futuro.

Il 22 dicembre Paola ci ha lasciat*.

Qui sotto alcuni pensieri, in attesa di festeggiarla adeguatamente e poi ognun* la terrà nel suo cuore, o nella sua mente, come si vuole.

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Manifestazione antirazzista antifascista a Gorizia

Dicembre 13th, 2017 by dumbles

CONTRO LE FRONTIERE

PER LA LIBERA CIRCOLAZIONE

DI TUTT*

MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALISTA

ANTIRAZZISTA ANTIFASCISTA

Gorizia, 16 dicembre 2017 h 15.00 Piazza Sant’Antonio

Il sistema capitalista globale che sfrutta e devasta esseri viventi e territori e che per mezzo di governi e multinazionali schiavizza interi popoli, opprime le classi sociali più deboli e abbatte foreste, desertifica e inquina vaste aree del Pianeta, favorisce e garantisce la libera circolazione di merci e capitali, subordinando alla logica perversa del profitto la possibilità di vivere – in modo dignitoso e libero – per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale. Read the rest of this entry »

Chi legittima chi

Dicembre 10th, 2017 by dumbles

Eccolo di nuovo: Massimo Fini dalle colonne del Fatto Quotidiano di sabato con l’articolo “Stiamo legittimando le streghe nere” ad usare lo smaccato trucchetto del delegittimare donne e antifaacist* perchè, delegittimano sessisti, molestatori e fascisti e quindi, mostrandosi così intolleranti peccano degli stessi peccati che vorrebbero contestare.

Scrive lui: “Tira una brutta aria, di maccartismo, di caccia alle streghe, In Italia, in Europa, negli Stati Uniti. Dopo il ‘caso Weinstein’ si è aperta la caccia al ‘molestatore sessuale’. Non c’è uomo, soprattutto pubblico, politico, produttore, regista, attore, ma anche privato, su cui non aleggi l’accusa di stregoneria. E come ai tempi della Santa Inquisizione basta il sospetto perchè venga acceso il rogo. Non passerà molto tempo – sempre che la cosa non sia già in atto – perchè un qualche politico ingaggi dei Santi Inquisitori per rovinarne un altro.” Read the rest of this entry »

Incontro con Daniela Danna

Novembre 7th, 2017 by dumbles

Manifestazione antifascista antirazzista a Pordenone

Ottobre 13th, 2017 by dumbles

Sabato manifestazione organizzata dall’Osservatorio Regionale Antifascista a Pordenone. Qui il volantino di indizione e il testo collegato.

Riprendiamoci le città” è l’invito con il quale abbiamo indetto una manifestazione regionale, ricca di contenuti, e in programma a Pordenone in piazzetta Cavour sabato 14 ottobre alle ore 15.

Dietro a questo appello c’è la nostra determinazione a riconquistare lo spazio urbano, inteso come spazio pubblico di confronto e ricomposizione, di costruzione di pratiche sociali che sappiano mettere al centro del loro agire processi di mutualismo e solidarietà. L’intento è di invertire quelle politiche di esclusione e di discriminazione che ci vorrebbero l’uno contro l’altro, che ci impongono, attraverso i vari dispositivi “securitari” ed emergenziali, un modello di città dove gli spazi di agibilità politica sono sempre più ridotti, dove si stanno affermando, attraverso l’imposizione di diverse categorie sociali cosiddette pericolose, una diffidenza generalizzata verso il diverso, il povero e l’emarginato e un insensato rinchiudersi dentro una dimensione identitaria, impermeabile e settaria, dove la principale preoccupazione è quella di difendere (anche se ormai ridotti all’osso) i propri privilegi.

 

In tutti questi anni, dopo la crisi del 2008, abbiamo assistito ad una progressiva erosione dei nostri diritti. Ci hanno negato un futuro rendendo le nostre vite sempre più precarie. Le difficoltà ad avere una vita dignitosa sono determinate dall’impossibilità di accedere ad un reddito garantito, a dei servizi sociali pubblici e gratuiti, ad una casa per tutti.

Ci stanno imponendo un modello di socialità da centro commerciale, le nostre piazze diventano “salotti” accessibili solo per pochi e possiamo esprimerci solo se accettiamo di stare alle condizioni del mercato e dei loro diktat ideologici. Vogliamo liberarci da questa visione riduttiva del vivere lo spazio pubblico e proprio per questo, sentiamo la necessità di sviluppare forme non gerarchiche ed inclusive di autodeterminazione e di autonomia attraverso l’apertura di spazi sociali autogestiti e non mercificati. Siamo convinti che le piazze, le strade e i quartieri appartengono a chi li vive e non possono essere ridotti a centri commerciali urbanizzati per clienti selezionati. Vogliamo quartieri aperti a tutti e solidali per una città  meticcia ed egualitaria.

Le nostre città sono sotto minaccia di gruppi neofascisti e xenofobi che, attraverso la violenza squadrista contro strutture di movimento e i propri militanti, confermano la loro funzione storica di movimento reazionario, trovando la propria legittimità grazie anche ad una stampa sempre più compiacente e alla connivenza con amministrazioni locali amiche che garantiscono loro una impunità quasi totale.

C’è un nesso tra il diffondersi di questi gruppi nazi-fascisti e gli interventi legislativi approvati dai vari governi in tema di riduzione dei diritti e delle libertà sociali. Queste scelte normative, sostenute da una visione emergenziale dei problemi sociali, hanno sviluppato nell’opinione pubblica una accettazione di quelle che sono le azioni repressive e di esclusione che stanno alla base della retorica sulla “sicurezza” e che individuano negli strati sociali meno abbienti la causa di un malessere generalizzato ma che, nella realtà, è il prodotto di una crisi economico-finanziaria figlia di un modello sociale ed economico che vive sullo sfruttamento del lavoro collettivo. In questo contesto, diventa più facile per l’estrema destra raccogliere questo malessere è indirizzarlo contro i poveri, gli emarginati, gli stranieri, ecc.. Stiamo assistendo ad una deriva sul piano dei principi e dei rapporti di solidarietà sociale con l’affermarsi di comportamenti e pratiche intolleranti ed aggressive che stanno modificando la nostra percezione del mondo e dei nostri rapporti sociali e personali. Le manifestazioni di intolleranza contro gli stranieri, le violenze contro i gay e i diversi, la violenza sistematica contro le donne sono ormai fatti di cronaca quotidiana.

Vogliamo reagire a questo stato di cose proprio perché non intendiamo subire passivamente quanto sta accadendo. E lo facciamo riaffermando il nostro diritto ad essere soggetti attivi di un cambiamento sociale che rimetta al centro i temi dell’equità, del reddito, delle libertà individuali e del diritto ad una socialità alternativa al mercato.

-Contro le connivenze fra amministrazioni locali e gruppi neofascisti, per lottare contro la violenza squadrista

-Per la difesa e lo sviluppo di spazi sociali autogestiti e non mercificati

-Per città e quartieri aperti e solidali, per sviluppare forme di solidarietà dal basso

-Contro la retorica della “sicurezza” fatta di ronde, guerra ai poveri ed esclusione sociale

-Contro il patriarcato e l’ordine eterosessuale, per un antifascismo transfemminista

 
Osservatorio Regionale Antifascista

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